Supera ampiamente i 5mila gigawattora la quantita’ di energia recuperata in Italia attraverso l’incenerimento dei rifiuti urbani. In particolare, nell’ultimo anno, sono state recuperati 4.193 gigawattora di elettricita’ e 1.508 Gwh di energia termica, quantita’ che sommate potrebbero contribuire in modo significativo al fabbisogno energetico di una metropoli di quasi un milione di abitanti, cioe’ grande quanto Napoli o Torino. Lo afferma il rapporto realizzato da Ispra e Federambiente sul “Recupero energetico dei rifiuti urbani in Italia”, secondo il quale il recupero di energia si e’ piu’ che raddoppiato rispetto al 2003, quando furono recuperati 1.885 Gwh di elettricita’ e 492 di energia termica. Secondo il rapporto, che fotografa l’intero sistema industriale di valorizzazione energetica dei rifiuti urbani sul tutto il territorio nazionale, al 1 dicembre 2013 sono operativi 45 impianti di incenerimento per una capacita’ di trattamento di 7,3 mln di tonnellate l’anno, una capacita’ termica di 3045 megawatt e una potenza elettrica installata di 848 megawatt.
I combustori a griglia rappresentano la tipologia di”impianto di gran lunga piu’ diffusa (87,2% della capacita’ di trattamento complessiva), seguiti dal letto fluido (10,8%) e dal tamburo rotante (2%). Il 49% dei rifiuti trattati e’ ascrivibile alle frazioni derivate dal trattamento dei rifiuti urbani (Css, Fs), seguite dai rifiuti urbani indifferenziati, che incidono per il 44%, mentre i rifiuti speciali, comprensivi dei sanitari, costituiscono il restante 7% circa. Le principali tecniche impiegate per il trattamento dei fumi della combustione – singolarmente o in combinazione tra loro – per la rimozione degli inquinanti sono la depolverazione, i sistemi a secco e semisecco per la rimozione dei gas acidi e la riduzione selettiva catalitica o non catalitica per la rimozione degli ossidi di azoto. Per quel che riguarda infine i residui del trattamento, nel 2013 la produzione di scorie e’ stimata intorno alle 993 mila tonnellate, alle quali vanno aggiunte oltre 389mila tonnellate di residui del trattamento fumi. L’82% delle scorie e’ stato avviato a recupero, mentre il restante 18% e’ stato smaltito. Il rapporto Ispra-Federambiente “e’ molto utile al paese”, ha commentato Mauro Libe’, consigliere politico del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, perche’ “contiene dati e fatti che servono ai cittadini” per farsi un’opinione corretta in materia. “Mi auguro dunque che non resti oggetto di discussione solo per gli addetti ai lavori”, ha concluso.