“LaPrimaVoltaFuRivolta”: è questo il motto del “Milano Pride 2019”, che dal 21 al 30 giugno festeggerà il 50esimo anniversario della rivolta di Stonewall, che diede vita al movimento di liberazione LGBT+. Come ogni anno, per 10 giorni, la città si tingerà di arcobaleno con oltre 60 tra mostre, spettacoli, incontri, conferenze e feste che avranno il loro centro nella zona di Porta Venezia. Il clou del Pride sarà sabato 29 con la grande e colorata parata che attraversa la città e a cui l’anno scorso parteciparono 250mila persone.
Alla fine del corteo andrà in scena scena lo spettacolo conclusivo condotto da Debora Villa e Daniele Gattano. Con loro ci sarà Caterina Balivo, madrina d’eccezione della manifestazione. Leonardo Davide Meda del Coordinamento Arcobaleno che riunisce gruppi e associazioni LGBT+ dell’area Milanese e che è tra gli organizzatori del “Milano Pride 2019”. “I ‘Pride’ si sono sempre contraddistinti per essere il più trasversali possibili, toccando anche i diritti sociali delle persone migranti, di quelle disoccupate, di quelle precarie, di quelle minoranze soverchiate dalla società e necessitarie di accoglienza e diritti” ha spiegato Leonardo Davide Meda del Coordinamento Arcobaleno, che riunisce gruppi e associazioni LGBT+ dell’area Milanese e che è tra gli organizzatori del “Milano Pride 2019”.
“Il fatto di poter celebrare questo momento non è rivolto solo verso l’esterno ma anche alle persone interne al Movimento, per ricordargli quali sono i punti focali che non si contraddistinguono solo per celebrare le proprie diversità e i propri diritti ma anche i diritti delle persone che ci stanno a fianco, non solo legate agli orientamenti sessuali ma anche all’identità di genere” ha proseguito Meda, aggiungendo che “”quindi, in realtà, questo momento deve essere più condiviso, trasversale e ricco possibile”. “Dai moti di Stonewall i diritti si sono ampliati ma non sempre sono stati accolti in maniera plateale dalla Istituzioni e da chi può migliorare la vita delle persone” ha proseguito, concludendo che “in questo senso spero che anche in questo ‘Milano Pride’ le persone siano il più numerose possibili ma soprattutto che credano fortemente nelle nostre lotte e nelle nostre istanze”.