Un microscopio di nuova generazione promette di rivoluzionare lo studio dell’origine delle malattie a livello cellulare. È questo l’obiettivo del progetto Crimson, finanziato dall’Unione europea con un budget da 5 milioni al quale lavora un team internazionale di 10 partner con il coordinamento del Politecnico di Milano. Al via dal primo dicembre 2020, durerà 42 mesi. I dettagli nelle parole di Dario Polli, dell’ateneo milanese.
“Abbiamo una competenza verticale su tutte le tematiche – ha detto – a partire dalle sorgenti laser, fino alla parte ottica e alla parte di applicazione, fino ad arrivare al prodotto commerciale. Utilizzeremo delle sofisticate tecniche laser, in grado di generare degli impulsi ultra-brevi per visualizzare da remoto, in maniera non distruttiva, le cellule e i tessuti. Utilizzando poi degli algoritmi d’intelligenza artificiale, arriveremo a estrarre delle informazioni sulle cellule in maniera quantitativa e riproducibile. L’impatto di questo progetto sarà quello di migliorare la qualità della vota dei pazienti e, sul lungo tempo, di minimizzare i costi per la Sanità”.
La tecnologia verrà sviluppata da tre centri di ricerca con esperienza pluriennale in fotonica, spettroscopia e microscopia non lineare: il Politecnico di Milano (Italia), appunto, il Leibniz Institute of Photonic Technology (Germania) e il Centre National de la Recherche Scientifique (Francia). Il sistema verrà poi convalidato su questioni biologiche di grande interesse, a partire da quelle relative al cancro, grazie al contributo dell Istituto Nazionale dei Tumori (Italia) e di strutture omologhe francesi e tedesche mentre quattro PMI innovative, tra cui l’italiana “3rdPlace Srl”, sfrutteranno commercialmente l’innovazione.