Nuovo capitolo della diatriba tra Matteo Renzi e Massimo D’Alema. Questa volta a parlare è l’esponente di Mdp attraverso una lunga intervista al ‘Fatto quotidiano. Parlando dalla pubblicazione del nuovo libro del segretario Pd, D’Alema racconta: “C`è un episodio rivelatore che mi ha colpito molto, quando Renzi scrive nel suo libro che sua figlia chiede se è certo dell`abiura del dalemismo da parte di Orfini. È aberrante, questa è educazione all`odio, è l`elogio del tradimento. Se questi sono i principi educativi, c`è da essere seriamente preoccupati”. Allora lei ha letto Avanti? “Per l`amor del cielo. Concordo con Letta – risponde – quando parla di disgusto. Ho altro da leggere. Ho visto le numerose anticipazioni pubblicate dai quotidiani. Quante sono? Otto? Dieci in tutto. Una cosa sconcertante, questa è informazione di regime, che però contribuisce a far crescere quel sentimento dilagante contro Renzi”. D’Alema parla anche dell’aggregazione a sinistra e del fatto che Pisapia abbia annunciato di non volersi candidare. “Pisapia – spiega – ci ha fatto fare un salto di qualità nel percorso per un nuovo soggetto politico di centrosinistra, rappresenta un valore aggiunto, come Mdp lo sosterremo. Spero che cambi opinione. L’ex presidente del Consiglio insiste poi sulla necessità di presentarsi con “un soggetto unitario”. “Fratoianni – sostiene – è un simpatico giovanotto, a volte inutilmente polemico. Finiamola con le punzecchiature, ci vuole un atto di generosità. Non possiamo fare una nuova e perdente Sinistra arcobaleno”. Quanto al governo, per D’Alema “Gentiloni non può più procedere in assoluta continuità con Renzi. Non si può ingannare la gente dicendo che dalla prossima legislatura avremo un sacco di soldi in più violando i patti europei. Questo è berlusconismo di risulta”.