Dalla Calabria gli anticorpi che bloccano il Covid-19
Lo studio dell’Unical per neutralizzare il Sars-Cov2 nei pazienti
Dopo lo studio del San Matteo di Pavia arriva una conferma anche dall’università della Calabria: gli anticorpi monoclonali, sintetizzati dal plasma delle persone guarite dal Covid-19 sono in grado di inibire il coronavirus Sars-Cov2 e possono essere usati per guarire gli altri pazienti. La tecnologia brevettata dai ricercatori dell’ateneo di Rende (Cs) e dello spin-off Macrofarm, è stata sviluppata in collaborazione con l’Università Statale di Milano e il Politecnico delle Marche. I primi test virtuali sugli anticorpi in grado di attaccare la proteina-spike che ricopre il coronavirus, permettendogli di aggredire le cellule umane, hanno dato risultati promettenti. Il prossimo passo è la sperimentazione “in vivo”, come ha spiegato ad Askanews Francesco Puoci, docente dell’Unical.
“In questo momento – ha detto – stiamo lavorando per poter verificare la sicurezza del nostro device sugli animali, in vivo quindi. La terapia è rivolta ai pazienti che manifestano dei sintomi, quindi comunque a delle persone che sono state a contatto con il virus, quindi è un trattamento, una terapia in acuto. Servono ancora dei passaggi ma siamo davvero a buon punto, speriamo nel giro di qualche mese di poter avere un pacchetto d’informazioni utili per passare agli step successivi”. Dei 5 anticorpi sintetici sviluppati dai ricercatori dell’Unical, 3 hanno inibito la replicazione del Coronavirus con percentuali superiori all 80% e uno per oltre il 90%, impedendo l interazione tra la proteina spike e il recettore ACE2 delle cellule epiteliali del polmone del paziente “ospite”.