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Dalla fantasia visionaria di Terry Gilliam “The Zero Theorem”

A tre anni dalla presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, dal 7 luglio arriva finalmente nelle sale italiane, distribuito da Minerva Pictures, “The Zero Theorem”, l’ultimo film di Terry Gilliam, che torna a fare incursione nell’universo della fantascienza con un’opera di grande potenza visiva e con un’estetica sfarzosa. Il film è ambientato in un mondo futuristico e orwelliano in cui l’umanità è controllata dal potere delle corporazioni e da “uomini videocamera” che rispondono alla losca figura di Management. Il genio informatico Christoph Waltz, eccentrico, solitario e afflitto da angoscia esistenziale, da tempo lavora al misterioso “Teorema Zero” per scoprire lo scopo della vita. Grazie a un’invenzione di un adolescente prodigio, affronterà un viaggio nelle dimensioni nascoste della sua anima, dove si annidano le risposte che lui e Management cercavano per provare o confutare il Teorema Zero. Christoph Waltz:  “Sapevo che l’idea era di Terry Gilliam, e questo ha suscitato il mio interesse, poi ero incuriosito dalla trama, il fatto che sia un po’ criptica, bisogna ragionarci su e leggerla con attenzione per assimilarla. E mi piace dover ricorrere alle mie facoltà rispetto a una storia in cui non c’è nulla da scoprire”. Gilliam: “Gli ho detto: Christoph questo è il tuo film e io ti seguo. Assumi il comando e io creerò il mondo intorno a te, le circostanze”. Nel film ci sono l’astro nascente nel nuovo cinema francese Mélanie Thierry, definita sexy e meravigliosa dal regista, e il giovane Lucas Hedges, e c’è la partecipazione straordinaria dei due premi Oscar Matt Damon e Tilda Swinton.

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