Via libera del Parlamento Europeo riunito in plenaria all’accordo sul “novel food”. Si tratta di una prima lettura ma la novità non è da poco. Insetti, alghe, vermi, larve e scorpioni, ma anche nanomateriali, cibi costruiti in laboratorio, nuovi coloranti potranno finire sulle tavole degli europei, se avranno il via libera della Agenzia europea della sicurezza alimentare (Efsa). Con la nuova normativa, chi vorrà mettere sul mercato Ue un prodotto di questo tipo dovrà chiedere un’autorizzazione alla Commissione europea invece che ad ogni singolo Paese. La Coldiretti sostiene tuttavia che sono appena l’8 per cento gli italiani che assaggerebbero gli insetti mentre il 7 per cento si farebbe tentate dai ragni fritti, ben il 19 per cento non esiterebbe invece a mettere nel piatto la carne di coccodrillo.
Un antipasto delle stranezze a tavola si è avuto in Italia grazie alle speciali deroghe concesse in occasione di Expo anche se solo una risicata percentuale si è avventurata nell’assaggio delle curiosità piu’ strane offerte, dall’hamburger di alligatore a quello di zebra dello Zimbawe fino al pesce palla giapponese che tuttavia hanno conquistato una certa notorietà. Meno fortunati gli insetti che sono stati oggetto di una breve degustazione autorizzata dal Ministero della Salute alla fine dell’esposizione. Ad organizzarla la Società Umanitaria e Coop che li ha tenuti in esposizione nel Future Food District, il Supermercato del Futuro di Expo. Per il via libera al consumo c’è stato addirittura un importante endorsement della Fao che in un recente studio li classifica come il cibo del futuro perché stima che fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame.