In carcere da innocente, lo Stato sborsa 40 mila euro a Vittorio Emanuele

Una classica storia italiana. Sette giorni in carcere da innocente e un risarcimento da 40 mila euro. Il nome della vittima, però è di quelli che fanno rumore: Vittorio Emanuele di Savoia. A raccontare la storia è il quotidiano Il Giornale che ripercorre la vicenda che vide protagonista Vittorio Emanuele nel 2006 quando finì dietro le sbarre per un’inchiesta condotta dal pm John Henry Woodcock su tangenti, prostituzione e gioco d’azzardo. Il figlio dell’ultimo re d’Italia è stato prosciolto da tutte le accuse e ora lo Stato, dopo la richiesta del suo avvocato, gli ha riconosciuto un indennizzo di 40 mila euro per la settimana di carcere. Soldi che Vittorio Emanuele darà in beneficienza. “Sono felice – commenta in una nota diffusa da Casa Savoia – perché oggi, attraverso un segno concreto che dimostra ancora una volta come quella vicenda sia stata solo una fiera di assurdità e di sopraffazione, giustizia si compie ancora una volta. Giustizia per me, giustizia per la mia Casa, giustizia per i miei cari e per coloro che mi sono stati vicini in questi anni. Il mio primo pensiero va però a quelle persone che si sono trovate e che si trovano in situazioni analoghe senza avere le possibilità di difendersi e di combattere come ho potuto fare io in questi anni e che vedono le proprie famiglie distruggersi. Casa Savoia è sempre stata vicina a chi soffre a causa delle ingiustizie. Per questo motivo, devolverò in beneficenza l’intera cifra che mi si vorrà concedere a titolo di risarcimento, destinando la somma a un ente specializzato nell’assistenza a questo genere di situazioni di sofferenza e di prova”.

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