Damiano: tornare a incentivare contratti a tempo indeterminato
“Dal quarto trimestre del 2017 arrivano dati allarmanti sull’occupazione: le attivazioni dei contratti a termine raggiungono il loro livello massimo (1.891.000), mentre le attivazioni e le trasformazioni a tempo indeterminato, quello minimo (519.000)”. Lo dichiara Cesare Damiano, del Partito democratico. “Si tratta – spiega – dei dati relativi alla serie storica che inizia dal 2011, desunti dalle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro. Se si esamina tutto il 2017 la tendenza non cambia: le assunzioni stabili, dopo l’impennata del 2015 e del 2016 dovuta agli incentivi, tornano ai livelli pre-Jobs Act del 2014. Il tema del lavoro di qualità torna dunque a essere attuale: se alle nuove generazioni non garantiremo una continuità lavorativa e contributiva, avremo schiere di lavoratori poveri che diventeranno pensionati poveri. Tornare a incentivare i contratti a tempo indeterminato diminuendo il cuneo fiscale e far costare di più i licenziamenti, devono diventare battaglie centrali per una sinistra capace di contrapporre alla demagogia e al populismo una linea di riformismo radicale”, conclude Damiano.