“Dopo le sollecitazioni della Conferenza episcopale, dopo le dichiarazioni provocatorie del presidente di Confindustria Sicilia e, principalmente, tenendo presenti i moniti di papa Francesco per una società più equa e non esclusivamente votata al business fine a se stesso, non possiamo che sottolineare che tutte queste cose rimandano a quanto noi da sempre diciamo e agli obiettivi per i quali ci battiamo in Aula e nelle commissioni” dice il capogruppo Ncd all’Ars, Nino D’Asero. “Una burocrazia snella è scudo contro le infiltrazioni mafiose e un baluardo di certezze positive per quelle imprese, a cominciare dalle piccole e medie che sono la vera struttura portante dell’economia della nostra Isola”.
“La politica deve trovare immediatamente i canali per i quali sarà finalmente possibile spendere e investire bene i fondi europei – continua D’Asero – finalizzandoli allo sviluppo e al rilancio delle Pmi in ogni comparto. Bisogna creare strumenti che arrechino reali agevolazioni all’impresa e sbloccare quelli legislativi che già esistono ma sono immobilizzati proprio dal burosauro del quale si lamenta Antonello Montante. L’aiuto all’artigianato, al turismo, all’agricoltura o alla pesca creerà quello sviluppo, quella nuova nascita di opportunità di lavoro diffuso che potrà rifondare quella coesione sociale oggi a forte rischio, così come dal Papa ai vescovi di Siciliani si richiede alla politica, che deve metter da parte gli interessi di pochi per occuparsi di quelli di tutti”.