Donald Trump
La “Guerra dei Dazi” di Trump è ora una realtà. In un atto che sembra strappato dai capitoli più duri della storia economica, Donald Trump ha firmato tre ordini esecutivi, scatenando una tempesta commerciale contro Canada, Messico e Cina. Con un colpo di penna, ha alzato barriere tariffarie che potrebbero cambiare il volto del commercio globale, imponendo un pesante 25% su ogni prodotto importato da Canada e Messico, con un “solo” 10% per l’energia canadese, e un 10% che colpisce duramente l’economia cinese.
La Casa Bianca ha giustificato queste misure come una risposta all’ondata di “farmaci velenosi”, con il fentanyl al centro della controversia. La reazione globale è stata immediata: Mark Carney, il candidato premier canadese, ha reagito chiamando Trump “un bullo”, mentre Trudeau aveva già promesso una risposta dura. Per il Messico, Trump ha accusato il paese di collusione con i cartelli della droga, ribadendo le sue promesse elettorali di proteggere gli Stati Uniti. E l’Unione Europea? È pronta a combattere, avvertendo che non si piegherà facilmente.
Nel frattempo, sviluppi sconvolgenti come l’accesso di Elon Musk ai sistemi del Tesoro USA sollevano domande sulla sovranità economica. Due voli diretti a Cuba per trasformare Guantanamo in un centro di detenzione per migranti sono segno della politica di “tolleranza zero” di Trump. Un possibile errore umano, forse legato a un elicottero, è stato indicato da Trump come causa del recente disastro aereo a Washington.
E con Deepseek della Cina che entra in scena, il CEO di Nvidia è atteso alla Casa Bianca per discutere del controllo sull’intelligenza artificiale. Mentre queste tariffe minacciano di destabilizzare l’economia mondiale, con settori chiave in pericolo, l’ombra di una recessione globale incombe. Le contromisure dei paesi colpiti sono inevitabili, ma la vera domanda è: chi vincerà questa guerra economica e a quale prezzo?