E’ sempre più vicino l’accordo sul commercio Usa-Cina. Secondo fonti governative cinesi, Pechino e Washington hanno trovato un’intesa di massima sui temi principali dopo una telefonata tra i rispettivi capi delegazione. Stando al ministero del Commercio cinese, il vicepremier, Liu He, ha avuto una conversazione “seria e costruttiva” al telefono con il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, sui temi “chiave” dell’accordo. In precedenza, il capo consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, aveva detto che le parti avevano fatto dei “progessi enormi” sulla prima parte dell’accordo ma che erano ancora distanti da un’intesa complessiva. I presidenti Xi Jinping e Donald Trump “si stanno mantenendo in contatto in diversi modi”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang secondo cui le consultazioni economiche e sul commercio tra Cina e Usa procedono senza intoppi. Le parti puntano a spingere in avanti vari aspetti del dossier, come pianificato.
La speranza, ha aggiunto Geng nel resoconto del network Cgtn, è che “le parti possano trovare un’appropriata soluzione alle questioni sul commercio basata su rispetto reciproco e parita’ di trattamento”. La decisione del Cile di sospendere il summit della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec), originariamente in programma a Santiago del Cile il mese prossimo, tuttavia, non comportera’ una battuta d’arresto nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. I leader dei due paesi, Donald Trump e Xi Jinping, avevano deciso di sfruttare proprio il summit di novembre come palcoscenico per la firma di un accordo commerciale ad interim tra le due maggiori economie del globo, passo cruciale per ricomporre in parte la guerra dei dazi che si protrae da 15 mesi a questa parte. Un portavoce della Casa Bianca, Hogan Gidley, ha dichiarato che Washington non ha notizie in merito ai piani del governo cileno per i summit, ma ha aggiunto che il governo Usa e’ deciso a concludere la “fase uno” dei negoziati con la Cina, e giungere alla firma dell’accordo provvisorio “entro la medesima finestra temporale”.
Il think tank Eurasia Group ha pubblicato una nota nella giornata di oggi, affermando che “con Santiago off-limits” a causa dei disordini sociali in Cile, “si rende necessario individuare un nuovo sito neutrale, o uno bilaterale, per tenere l’incontro” tra Trump e Xi. Il governo cinese avrebbe suggerito a Washington di organizzare l’incontro tra i due capi di Stato a Macao, non lontano da Hong Kong: se gli Usa accettassero l’offerta, Xi otterrebbe una importante vittoria in termini d’immagine. Ieri, prima dell’annuncio della cancellazione del summit Apec, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, ha ribadito che le delegazioni di Usa e Cina “hanno sostanzialmente completato le consultazioni tecniche” in vista dell’accordo commerciale provvisorio.
Il presidente del Cile, Sebastian Pinera, ha annunciato ieri la sospensione del summit Apec in programma il mese prossimo a Santiago del Cile, a causa delle violente proteste anti-governative in corso in quel paese. Pinera ha anche annunciato la cancellazione del summit sul clima in programma sempre a Santiago a dicembre, affermando che il governo cileno deve dare priorita’ al “ripristino dell’ordine pubblico”. L’annuncio ha suscitato preoccupazioni in merito all’avanzamento dei negoziati commerciali tra Usa e Cina, che per passare alla “seconda fase” necessiteranno di ulteriori concessioni da parte dei leader di entrambi i paesi. Intanto, il Wto, l’organizzazione mondiale del commercio, ha autorizzato la Cina a imporre tariffe fino a 3,6 miliardi di dollari di controvalore di prodotti Usa al termine di un arbitrato promosso da Pechino. Il Wto, riporta l’Ap, ha accertato come alcune misure anti-dumping imposte dagli Usa a una serie di prodotti cinesi fossero illegali. Il caso, che risale al 2017, precede lo scoppio della guerra commerciale ma potrebbe complicare i colloqui in corso tra Cina e Usa.