Dazi record al 34%: Trump e Xi, duello senza esclusione di colpi
Oggi sono scattati i dazi al 20% firmati da Donald Trump sulle merci cinesi, un colpo pesante deciso dal presidente Usa al suo ritorno alla Casa Bianca

Il presidente della Cina, Xi Jinping e il presidente Usa, Donald Trump
Nuova escalation nella guerra commerciale tra le due superpotenze mondiali. Oggi sono scattati i dazi al 20% firmati da Donald Trump sulle merci cinesi, un colpo pesante deciso dal presidente Usa al suo ritorno alla Casa Bianca. Pechino non ha perso tempo: pronta la risposta con tariffe di rappresaglia sul settore agroalimentare americano. Da lunedì prossimo, pollo, grano, mais e cotone subiranno un dazio del 15%, mentre soia, sorgo, maiale, manzo e latticini saranno colpiti al 10%. L’annuncio arriva dal Ministero delle Finanze cinese, a poche ore dalla scadenza dei nuovi dazi generali al 10% imposti da Washington su beni cinesi.
Geopolitica e vendette incrociate
Dietro le giustificazioni, lo scontro è geopolitico. Gli Usa vedono la Cina come la minaccia numero uno alla loro supremazia globale. E Pechino non sta a guardare. Oggi il Ministero del Commercio cinese ha messo al bando 10 aziende Usa, inclusi nomi legati alle armi per Taiwan, inserendole nella “lista nera” delle entità inaffidabili. Altre 15 sono sotto osservazione per le esportazioni, mentre Illumina, colosso biotech americano, si è vista sbarrare la porta alla vendita di strumenti genetici in Cina.
Non basta. La Cina ha aperto un’inchiesta sui prodotti in fibra ottica Usa, sospettati di aggirare le regole antidumping: sei mesi di indagini, con possibile proroga. Intanto, stop immediato ai tronchi americani per parassiti e revoca delle licenze a tre aziende Usa per la soia: “Questioni sanitarie”, dice la dogana cinese, che parla di funghi pericolosi.
All’Omc l’ennesimo scontro
Pechino ha sferrato un altro colpo: nuova denuncia contro gli Usa all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). “I dazi di Trump violano le regole e distruggono la cooperazione economica”, tuona un portavoce del Ministero del Commercio cinese. È il secondo reclamo in poche settimane, dopo quello di febbraio per i dazi al 10%.
La tensione corre sul filo dei numeri. Con le mosse di oggi, il dazio medio Usa sulle importazioni cinesi schizza al 34%, quasi doppio rispetto alla prima era Trump. La Cina risponde mirando al cuore dell’agricoltura Usa: le sue tariffe, stimate da Nomura, colpiranno beni per 22,3 miliardi di dollari. Un settore cruciale: nel 2023, la Cina ha comprato prodotti agricoli Usa per 24,7 miliardi, terzo mercato dopo Canada e Messico.
Dipendenza al minimo, ma il duello continua
Le due potenze, però, si stanno sganciando. Le importazioni Usa dalla Cina? Crollate dal 21,6% del 2018 al 13,4% del 2024. Pechino, dal canto suo, guarda altrove: Brasile per i semi oleosi, più produzione interna. Risultato: -23% di importazioni di mangimi e semi dagli Usa rispetto al 2023, -29% dal 2021. Nessuno cede. I dazi volano, le ritorsioni pure. E il mondo trattiene il fiato.