Dazi Usa, Meloni rassicura: “Problema serio, ma non catastrofe”. Verso l’incontro con J.D. Vance

Il governo italiano accelera sulla gestione della crisi dei dazi imposti dagli Stati Uniti. La premier convoca una task force ministeriale e invita a evitare allarmismi, mentre la maggioranza si divide tra chi punta alla trattativa e chi spinge per azioni unilaterali

Dazi Usa, Meloni rassicura: “Problema serio, ma non catastrofe”. Verso l’incontro con J.D. Vance

Giorgia Meloni

“Non sarà una catastrofe”. Con queste parole, pronunciate al Tg1, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha cercato di smorzare le tensioni dopo l’annuncio dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sull’export europeo. Una giornata intensa quella di Palazzo Chigi, con la premier che ha annullato tutti gli impegni istituzionali per concentrarsi sul dossier, convocando una riunione straordinaria con i ministri più coinvolti nella vicenda.

Secondo Meloni, la decisione americana è “sbagliata” perché danneggia sia l’economia europea che quella statunitense. Tuttavia, il governo italiano vuole evitare toni allarmistici. “Non smetteremo di esportare negli Stati Uniti”, ha assicurato la premier, invitando a non cedere alle critiche delle opposizioni, accusate di “non aver presentato neanche una proposta”.Il governo, ha spiegato Meloni, sta lavorando a uno studio dettagliato per valutare l’impatto reale settore per settore. Nella prossima settimana sono previsti incontri con le categorie produttive per individuare soluzioni mirate. Ma l’esecutivo guarda anche oltre confine: “Le scelte vanno condivise con i partner europei”, ha ribadito la premier, aprendo alla possibilità di un Consiglio europeo straordinario.

Meloni: “No ai dazi contro dazi”

Una linea cauta, quella italiana, che si distingue dalle contromisure annunciate dall’Unione Europea. Rispondere ai dazi con altri dazi, ha avvertito Meloni, “non è la scelta migliore” poiché potrebbe avere un impatto maggiore sull’economia europea rispetto a quella statunitense. Piuttosto, serve un confronto “franco” con Washington per arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli.

In questo contesto, la premier ha lanciato alcune proposte per riformare l’UE, partendo dalla revisione del Green Deal considerato “ideologico”, soprattutto nel settore automobilistico. Ha inoltre chiesto una semplificazione normativa, definita “soffocante”, e una maggiore flessibilità sul fronte energetico e del Patto di stabilità. “L’Italia deve portare avanti i propri interessi a Bruxelles”, ha dichiarato, ammettendo che alcune posizioni potrebbero non essere perfettamente allineate con i partner europei.

La maggioranza divisa

Nella coalizione di governo, le posizioni oscillano tra prudenza e richieste più aggressive. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la necessità di evitare una “guerra dei dazi”, pur ammettendo che, se necessario, l’UE dovrà imporre tariffe su alcuni prodotti americani.

Più critica la Lega, che attraverso una nota ha invitato l’UE a eliminare burocrazia, vincoli e regole penalizzanti per le imprese italiane. Matteo Salvini, dopo un incontro con il gruppo economico del partito, ha ventilato l’ipotesi di negoziati separati con gli Stati Uniti, sottolineando la necessità per l’Italia di difendere il proprio interesse nazionale.

Forza Italia, invece, resta ferma sulla linea dell’unità europea. “Singolarmente non ce la facciamo”, ha dichiarato il vice ministro Valentino Valentini, escludendo azioni unilaterali.

Verso l’incontro con J.D. Vance

Il tema sarà al centro del faccia a faccia tra Meloni e il vicepresidente americano J.D. Vance, atteso a Roma nei giorni di Pasqua. Vance, che ha già definito “necessari” i dazi, incontrerà la premier in un contesto in cui le diplomazie stanno lavorando per preparare un dialogo costruttivo. Non è escluso che l’incontro possa portare anche a un contatto tra Meloni e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Il nodo delle contromisure UE

Mentre l’Italia cerca di mediare, Bruxelles procede con le sue strategie. Domani il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic discuterà in videoconferenza con il suo omologo americano. L’obiettivo, tuttavia, resta quello di trovare una soluzione negoziale prima che la situazione degeneri in una guerra commerciale.

Per ora, il messaggio di Meloni è chiaro: “Evitiamo allarmismi, ma difendiamo gli interessi italiani”. Una linea che punta a bilanciare pragmatismo e fermezza, mentre l’Europa cerca di navigare tra le onde di una crisi che rischia di mettere a dura prova la solidarietà transatlantica.