Ddl riforme, sì a Senato dei 100 ma senza elezione diretta
Con la norma spariscono i senatori a vita. Il presidente della Repubblica potrà nominare 5 senatori cittadini che abbiano illustrato, “per i loro altissimi meriti”, il Paese.
L”assemblea della Camera, con 270 voti favorevoli, ha approvato l”articolo 2 del ddl Riforme sull”elezione e la composizione del futuro Senato. Hanno votato contro 113 deputati. E così saranno 100 i membri del futuro Senato (95 rappresentanti delle istituzioni territoriali e 5 nominati dal capo dello Stato) e saranno scelti, con un”elezione di secondo grado, dai Consigli regionali. La ripartizione dei seggi tra le Regioni sarà proporzionale alla popolazione. Inoltre, sarà una legge ordinaria a determinare la modalità di elezione dei membri del nuovo Senato e i seggi saranno “attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio”.
Con la riforma spariscono i senatori a vita. Il presidente della Repubblica potrà nominare 5 senatori cittadini che abbiano illustrato, “per i loro altissimi meriti”, il Paese. Questi senatori rimarranno in carica 7 anni e non potranno essere nuovamente nominati. Gli unici senatori a vita saranno gli ex presidenti della Repubblica, che non saranno computati nel numero dei senatori di nomina presidenziale. E ancora: l”articolo 2 prevede che la durata del mandato dei senatori coinciderà con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti. (Public Policy)