Senza la legge inglese sul tifo e la violenza negli stadi il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, non farà partire la ristrutturazione dello stadio san Paolo. Lo ha detto il patron della squadra partenopea nel corso della cerimonia di consegna del diploma d’onore per il collare d’oro al circolo Canottieri Napoli al quale hanno preso parte anche il sindaco Luigi De Magistris ed il presidente del Coni Malagò. “Ieri quando mi hanno detto che avrebbero chiuso lo stadio per Napoli-Inter – ha detto – mi sono venute le vampate. Che senso ha investire in uno stadio se non siamo in grado di garantire l’ordine pubblico. Se non siamo in grado di identificare trenta persone che creano incidenti. Se non siamo stati in grado di garanire l’ordine pubblico a Roma in occasione della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli e abbiamo permesso agli olandesi un anno dopo di distruggere la barcaccia”. De Laurentiis incalza: “Io non mi tiro indietro. Ci sto scommettendo la mia faccia e i miei soldi personali perché il Napoli non può fatturare più di tanto e so che i soldi li dovrò mettere personalmente. Ma mi tirerò indietro se Alfano non metterà in pista la legge inglese che ha ripulito il calcio. Non costruisco nuove strutture per farmele distruggere”. Poi rivolto al Sindaco: “Luigi, alza il telefono e dici ad Alfano che serve che volti pagina perché così non andremo mai da nessuna parte”.