Da giugno inizierà a girare in lungo e in largo l’Italia per costruire “una lista” convinto di approdare in Parlamento. E perché no, con un occhio su Palazzo Chigi. D’altronde, l’ambizione di Luigi De Magistris è nota. Come è nota la grande rivalità con il governatore della Campania uscente, Vincenzo De Luca, che per il sindaco di Napoli, nulla a che vedere con la sinistra. Poi, definisce truffa politica pro casta, il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari.
Sindaco De Magistris, come ha vissuto questa campagna elettorale?
“Almeno a Napoli, si è avvertito un clima senza idee, non c’è stata passione. Una campagna elettorale molto personalistica, soprattutto se pensiamo alle liste di Vincenzo De Luca, un corpo a corpo tra i vari candidati per conquistare un posto, lautamente pagato di consigliere regionale”.
Il suo voto No al referendum sul taglio dei parlamentari è politico o tecnico?
“E’ un No costituzionale, non c’è un tema politico per dare un segnale a chi vota Sì. Sono convinto che le ragioni del No sono nettamente predominanti. Innanzitutto, l’argomento utilizzato dal M5s è pretestuoso, in quanto ancora una volta, l’oratoria propagandistica della casta, dal pulpito da dove proviene non convince in quanto ora essendo in Parlamento ci saremmo aspettati la riforma della legge elettorale per eliminare i nominati … individuare un premier prima della campagna elettorale… dare stabilità alla coalizione che prende più voti in modo tale che il cittadino può scegliere… Mi sa che per i Cinquestelle è una mossa per recuperare, su l’unico terreno che gli è rimasto, un po’ di consenso, che però in questo caso è un po’ fradicio perché se il tema era quello del risparmio, c’erano tante modalità per intervenire senza scomodare la Costituzione. Certo, si possono ridurre i parlamentari, ma la cosa che mi preoccupa è che tagliando soltanto il numero degli eletti, non avendo nessuna garanzia sulle prossime riforme, ci ritroveremo con meno parlamentari ma scelti ancor di più dai segretari di partito e peggio ancora che alcune minoranze e territori non saranno tutelati”.
A sentirlo parlare, sembra viaggiare spedito verso le prossime Politiche.
“Sicuramente, finita l’esperienza di sindaco dopo due mandati, ancor prima quella di parlamentare europeo e quindici anni di prima linea come pubblico ministero, avverto l’entusiasmo di fare un’esperienza nazionale. E il modo migliore per iniziare è di costruire una lista. Certo, vedremo quale sarà la legge elettorale, ma è chiaro che quando ti presenti con una lista, ti presenti dal basso, e puoi partire per guidare il Paese, pur nella consapevolezza che da solo non vai da nessuna parte. Serve costruire un luogo in cui candidare persone coerenti e credibili, con storie ramificate in tutto il Paese e soprattutto personalità individuali ed espressioni di reti civiche, associazioni e movimenti e che si sono caratterizzati in alcuni punti per me fondamentali tra cui l’ambiente, lotta alle mafie che vedo sempre meno centrale. Non sarà un nuovo partitino che sta alla sinistra di un partito che di sinistra non ha più nulla che è il Pd, ma è qualcosa di molto diverso. Esempio: io sono un uomo di sinistra, ma le dico con grande orgoglio che non solo nella nostra Giunta ma anche nelle nostre relazioni politiche siamo in perfetta sintonia con forze moderate, liberali e in alcuni casi vicine al centrodestra”.
Regionali in Campania: “Qualcuno dice 5-1, ma è quasi 6-0 perché ci vuole coraggio a definire De Luca di sinistra”, questa sua battuta è divenuta virale.
“Be, faccio difficoltà a trovare un argomento di sinistra nel governatore Vincenzo De Luca: dal modo in cui si pone alle sue politiche. Di certo, dal punto di vista comico, De Luca ha superato Crozza; dal punto di vista politico non ha nulla di sinistra”.
Eppure, De Luca è pronto a “conquistare” anche Napoli in barba a Pd-M5s.
“La partita delle Comunali a Napoli sarà molto complessa. Anche per noi sarà molto difficile poter vincere in continuità, perché la mia esperienza è stata fortemente caratterizzata dalla mia forza, dalla mia storia. Tuttavia, penso che Napoli non sarà omologabile nel patto che cercheranno di stipulare da soli Pd-M5s a Torino, Milano, Bologna, forse Roma. E sicuramente De Luca, dopo la probabile vittoria delle Regionali, vorrà far sentire il fiato sulla città”.