Debiti e estorsioni: spari contro imprenditore Bacci, due arresti a Firenze

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Ci sarebbe un debito di 270 mila euro all’origine degli atti intimidatori nei confronti di Andrea Bacci e dell’azienda di pelletteria AB Firenze che fa capo all’imprenditore fiorentino. Nel mese di gennaio furono esplosi colpi di pistola contro la sua automobile e l’insegna dell’azienda. In manette sono finite, per ora, due persone: un imprenditore di 44 anni, originario di Giuliano (Napoli) e un catanese di 48 anni.

Il prestito, e la conseguente estorsione “consumata” si riferirebbero però alla Coam, azienda edile di cui Bacci è proprietario. A fermare ogni possibilità che Bacci rendesse i soldi, ha spiegato il procuratore di Firenze, Giuseeppe Creazzo, “è stata l’attivazione del concordato preventivo che ha bloccato ogni liquidità in uscita per il pagamento di debiti”. Creazzo ha anche specificato che “l’esito delle indagini è parziale perché sulla vicenda restano probabilmente ancora altre responsabiità da chiarire”. Inoltre, le immagini della telecamera si sorveglianza non fanno capire se i due arrestati siano anche gli esecutori materiali delle intimidazioni. Bacci è noto anche per la sua amicizia con l’ex premier Matteo Renzi.