Politica

Meloni: “Criminalità giovanile si diffonde, lo Stato ci mette la faccia”

“Consideravo importante esserci perché penso che le norme che abbiamo licenziato siano materie molto importanti. In passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, erano talmente complesse che metterci la faccia era considerato pericoloso. Noi mettiamo la faccia su materie complesse, difficili da risolvere”. Esordisce così Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo che il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al cosiddetto decreto Caivano. Una serie di inasprimenti di sanzioni e di pene che dovrebbe fungere da deterrente alla commissione di reati da parte delle fasce più giovani. Ma non solo. Il dl infatti si concentra anche su chi di quei ragazzi è responsabile. 

“Il lavoro” per riqualificare Caivano “durerà qualche anno con una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri ‘mattoni’. Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori e insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Su alcune materie in passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, erano talmente complesse che metterci la faccia era considerato pericoloso. Noi mettiamo la faccia su materie complesse, difficili da risolvere. Noi siamo stati a Caivano, abbiamo detto che non esistono zone franche, è una sfida non semplice ma se ci si mette con buona volontà si può fare”.

 

Il caso Giambruno

 

La premier è intervernuta anche sulla frase pronunciata dal compagno giornalista e che è stata oggetto di polemica politica. “Andrea Gianbruno ha detto in modo frettoloso e assertitvo una cosa diversa da come è stata interpretata, in quelle parole non leggo ‘se giri in minigonna ti possono violentare’ ma qualcosa che mi diceva mia madre quando uscivo: ‘occhi aperti e testa sulle spalle'”.

 

“Purtroppo gli stupratori esistono e non bisogna mai abbassare la guardia, bisogna essere sempre presenti a se stessi, fare del proprio meglio per non mettersi nella condizione di consentire a questi animali di fare quello che vorrebbero fare – ha proseguito Meloni -. Credo sia un consiglio che molti genitori darebbero ai propri figli, questo non da nessuna giustificazione agli strupatrori ma dire alle ragazze di stare attente, occhi aperti e testa sulle spalle”.

“Qualsiasi cosa Giambruno dica vengo chiamata in causa – ha detto ancora Meloni -: ma quale è il concetto di libertà di stampa? Un giornalista non dice in televisione quello che pensa la moglie, la mia idea di libertà di stampa è questa, perciò non vorrei essere chiamata in causa e vorrei che quel giornalista non venisse messo in discussione perchè vuole bene a me. Vi prego di non chiedermi conto di quello che dice Giambruno, non devo dirgli io cosa deve dire: io credo nella libertà di stampa”.

 

Dispersione scolastica sempre più elevata per bimbe musulmane

 

 

Parental control minimo che si possa fare

 

Pubblicato da
redazione