Economia

Decreto legge Coesione, via libera dal Senato. Le misure

Accelerare l’attuazione e accrescere l’efficienza della politica di coesione europea (programmazione 2021-2027) nei settori strategici: risorse idriche, infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente, rifiuti, mobilità sostenibile, energia, sostegno allo sviluppo delle imprese anche per le transizioni digitale e verde. Assicurare il coordinamento delle politiche di coesione con gli interventi del Pnrr. Questi gli obiettivi del dl coesione che è stato approvato al Senato con il voto di fiducia. I voti favorevoli sono stati 97, quelli contrari 62, mentre un senatore si è astenuto. Il provvedimento, che scade il 6 luglio, passa ora all’esame della Camera.

Il decreto attua una delle riforme previste dal Pnrr, finalizzata a migliorare il livello di efficienza e di impatto degli interventi. Per la politica di coesione nella programmazione 2021-2027 sono previsti per l’Italia complessivi 75 miliardi di euro di cui 43 miliardi di risorse da fondi europei e il resto dal cofinanziamento nazionale. Un provvedimento “necessario per accelerare e migliorare la qualità della spesa senza rischiare di perdere risorse per il Sud”, lo definiscono i senatori della maggioranza. Un decreto che “accentra i poteri nella Cabina di regia a Palazzo Chigi” in contrasto con i principi dell’autonomia differenziata, così lo bollano i senatori delle opposizioni.

L’esame del decreto sulla politica di coesione ha visto momenti di tensione per i tentativi della maggioranza di inserirvi l’abolizione del redditometro, misura chiesta da Forza Italia, e l’intervento sui balneari con la mappatura delle spiagge, proposto dalla Lega. I due emendamenti sono stati poi trasformati in ordini del giorno. Tra le principali misure del decreto, quelle del pacchetto lavoro. Viene introdotto il bonus giovani, che prevede l`esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro – nel limite massimo di 500 euro mensili – per 2 anni, per l`assunzione a tempo indeterminato di giovani con età inferiore a 35 anni, donne e, nelle Regioni della Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno ventiquattro mesi.

Previsto anche il bonus donne per le lavoratrici svantaggiate, con l`esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi – nel limite massimo di 650 euro su base mensile – per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato. Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età, a condizione che le assunzioni comportino un incremento occupazionale netto. Nel pacchetto lavoro anche il bonus ZES, misura che sostiene lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 per ciascuno lavoratore assunto, per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti.

Nel corso dell’esame del Senato sono stati approvati diversi emendamenti. Con un emendamento bipartisan è stato prorogato dal 30 aprile al 20 luglio 2024 il termine per le delibere dei Comuni sulle tariffe della Tari (la tassa sui rifiuti). E’ stato poi specificato che sono in ogni caso valide ed efficaci le deliberazioni eventualmente intervenute tra il primo maggio 2024 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Con emendamenti dei relatori sono stati destinati 1,3 milioni di euro per l’assunzione di 245 segretari comunali e provinciali e ulteriori 18,4 milioni di euro per la cassa integrazione di Alitalia e Alitalia Cityliner. Disco verde ad un emendamento del Pd che tra gli obiettivi della perequazione infrastrutturale del Mezzogiorno inserisce quello di contrastare gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità. Approvato anche un emendamento promosso dalla Lega che autorizza 18 milioni di euro per far fronte agli extracosti per il prolungamento della linea M1 della metropolitana di Milano, da Sesto Fs a Monza Bettola.

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