Delega fisco, riprende alla Camera il confronto con “riformulazioni” Mef

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Flat tax, cash back, tax expenditures, ambiente, Irap

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Riprende da domani sera il confronto governo-maggioranza sulla delega fiscale. Il pacchetto di riformulazioni del Mef è pronto ed è stato inviato in Parlamento. Il calendario della commissione Finanze della Camera prevede un nuovo timing per questa settimana: si riparte domani alle ore 21, per proseguire mercoledì con due sedute (alle 13,30 e alle 20) e giovedì alle ore 13,45. Nel pacchetto delle riformulazioni non c’è il catasto, tema già affrontato e risolto con un via libera, per un soffio, alla riforma impostata dall’esecutivo Draghi ma su cui comunque il centrodestra di governo tornerà a dare battaglia in Aula e poi in Senato.

I testi degli emendamenti su cui sono intervenute le riformulazioni del Mef, spaziano su altri temi in gioco. Intanto si precisa che dalla delega non deve “derivare un incremento della pressione tributaria rispetto a quella” dovuta a legislazione vigente. Passando poi alla flat tax prevista per i redditi fino a 65mila euro, “al fine di favorire l’emersione degli imponibili”, si ipotizza la possibilità di godere per due anni di una “imposta opzionale e sostitutiva”, se nell’anno precedente si siano conseguiti “ricavi” o si siano percepiti “compensi non superiori a una soglia” che verrà determinata da decreti legislativi, e con “l’individuazione di meccanismi applicativi idonei a evitare comportamenti elusivi”.

Ritocchi in vista anche alla norma che prevede il riordino delle tax expenditures: parte delle risorse derivanti dalla loro eventuale eliminazione o rimodulazione dovranno essere destinate ai “contribuenti soggetti all’Irpef, con particolare riferimento a quelli con redditi medio-bassi”. A seguito del riordino, arriva il via libera al cash back fiscale, con “priorità” sulle spese sociosanitarie per “acquisti tracciabili di specifici beni e servizi, in rimborsi erogati direttamente tramite piattaforme telematiche diffuse”. Si conferma il cammino verso un sistema compiutamente duale ma il testo puntualizza che l’applicazione della medesima aliquota proporzionale di tassazione ai redditi derivanti dall’impiego di capitale, compreso il mercato immobiliare, ci sarà “a regime”, mentre in “via transitoria” ci saranno due aliquote di tassazione proporzionale. Quanto all’armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio: sarà “progressiva” e “anche con riferimento alle basi imponibili”.

Per autonomi, partite Iva e imprenditori individuali si mantiene “l’attuale sistema di calcolo del saldo e degli acconti anche previsionale”, consentendo tuttavia, “senza penalizzazioni”, una “più equa distribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche”. Nel percorso di graduale superamento dell’Irap, verrà data “priorità” alle “società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti”. La norma oltre a dover garantire il finanziamento del servizio sanitario nazionale, dovrà prevedere un salvagente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario o per quelle che sono sottoposte a piani di rientro” ma eventuali interventi normativi non dovranno generare “aggravi di alcun tipo sui redditi da lavoro dipendente e da pensione”.

Si sottolineano inoltre le finalità ambientali. L’adeguamento delle strutture e delle aliquote della tassazione indiretta, in coerenza con l’European Green Deal e con la disciplina europea armonizzata dell’accisa dovrà “tener conto dell’impatto ambientale dei diversi prodotti” e puntare “alla promozione di uno sviluppo sostenibile”. Nella razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, si afferma di voler raggiungere il “pieno utilizzo” dei dati della fatturazione elettronica, della trasmissione telematica dei corrispettivi, come la “piena” realizzazione dell’interoperabilità delle banche dati e si prova, per l’ennesima volta, a rendere cogente il “rigoroso rispetto, da parte dell’amministrazione finanziaria, del divieto di richiedere al contribuente documenti già in possesso delle amministrazioni pubbliche”.