Delitto Sara Di Pietrantonio, pm chiede condanna ergastolo per ex fidanzato
Il 28enne uccise la donna perche’ non accettava che lei avesse una storia con un altro ragazzo
Vincenzo Paduano, il 28enne vigilante che la mattina del 29 maggio del 2016, in via della Magliana, uccise e diede fuoco all’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio perche’ non accettava che lei avesse una storia con un altro ragazzo, deve essere condannato alla pena dell’ergastolo. Lo ha detto al gup Gaspare Sturzo il pm Maria Gabriella Fazi al termine di una requisitoria durata oltre quattro ore. L’udienza, che si sta svolgendo con il rito abbreviato, e’ stata aggiornata a lunedi quando prenderanno la parola le parti civili e poi la difesa dell’imputato. La sentenza del giudice e’ prevista per il 5 maggio prossimo.
Paduano (anche oggi assente) deve rispondere dei reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla minorata difesa, e poi di stalking e distruzione di cadavere. Sara, studentessa di 22 anni, fu prima tramortita, poi strangolata, quindi data alle fiamme dall’ex che risponde anche dell’incendio dell’auto della vittima con l’utilizzo di una piccola tanica di benzina. Tra le fonti di prova raccolte dalla Procura, ci sono anche i post su Facebook scritti dall’imputato due ore prima dell’omicidio (“quando il marcio e’ radicato nel profondo ci vuole una rivoluzione, tabula rasa. Diluvio universale”). Dall’inchiesta e’ emerso con chiarezza come la relazione tra Sara e Paduano, durata un paio di anni tra alti e bassi, si sia poi trasformata in un qualcosa di morboso, degenerato alla fine quando Sara aveva allacciato un nuovo rapporto sentimentale con un altro ragazzo. Paduano, secondo gli inquirenti, non cessava di perseguitare la ragazza con mail, chat e sms: basta leggerne il contenuto per sostenere la tesi della premeditazione dell’omicidio, un’aggravante che invece il gip aveva fatto cadere all’indomani dell’interrogatorio di garanzia dell’uomo.