Secondo i dati forniti dalla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Italia rischia di dover pagare più di 250 milioni di euro di sanzioni all’Ue per non avere adeguato, entro lo scorso 31 dicembre, i propri impianti fognari e di depurazione delle acque. Tuttora nel Nord Italia il 15% del territorio non è a norma sul fronte di depurazione e fognatura, un dato che sale al 20% al Centro e che supera il 30% al Sud. “Una Caporetto – l’ha definita in una nota Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione – anche considerando che su 3miliardi e 200 milioni di euro messi a disposizione per effettuare gli investimenti, la maggior parte non sono nemmeno stati avviati a cantiere. Stiamo di fatto commissariando diverse zone d’Italia per risolvere la situazione”.