Primo tempo a reti inviolate
Il primo tempo del Derby d’Italia è un concentrato di intensità e spettacolo, seppur privo di gol. L’Inter parte forte, gestendo il possesso palla e cercando di imporre il proprio ritmo, ma la prima vera occasione è bianconera: al 12° minuto, McKennie trova Nico Gonzalez in area, ma l’argentino non riesce a inquadrare lo specchio. La risposta nerazzurra non tarda ad arrivare, con un colpo di testa di Acerbi neutralizzato da Koopmeiners e un destro violento di Dumfries che si stampa sul palo.
La sfida prosegue su ritmi elevati, con entrambe le squadre che si affrontano a viso aperto. Sommer e Di Gregorio diventano protagonisti assoluti, con interventi decisivi: il portiere bianconero vola per neutralizzare una rovesciata ravvicinata di Taremi, mentre il numero uno nerazzurro si oppone ai tentativi di Nico Gonzalez e Conceicao. Nonostante le fiammate da entrambe le parti, il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Ripresa: Conceicao rompe l’equilibrio
Nella seconda frazione, la Juventus rientra in campo con un piglio diverso, alzando il pressing e togliendo spazio alle trame nerazzurre. I bianconeri iniziano a sfruttare meglio le corsie laterali e a mettere in difficoltà la retroguardia interista. Dopo alcune occasioni sfumate, il match si sblocca al minuto 74: Kolo Muani si inventa una giocata da applausi nello stretto e serve Conceicao, che con un sinistro chirurgico trafigge Sommer regalando il vantaggio alla Vecchia Signora.
Il gol accende ulteriormente la partita: l’Inter, ferita, si riversa in avanti alla ricerca del pareggio, ma spreca troppo. Lautaro, servito col contagiri da Zalewski, manca clamorosamente il bersaglio a pochi passi da Di Gregorio. Anche Dumfries ci prova fino all’ultimo, ma Sommer e il palo dicono di no. Sul finale, l’ultimo disperato assalto nerazzurro non produce risultati e la Juventus difende con grinta un successo dal peso specifico enorme.
Le mosse tattiche
Thiago Motta sorprende tutti alla vigilia, lasciando in panchina due pedine chiave come Locatelli e Yildiz. Il tecnico bianconero sceglie Koopmeiners e Thuram in mediana, affidando il reparto offensivo alle giocate di Conceicao, McKennie e Nico Gonzalez a supporto di Kolo Muani. Una scelta rischiosa ma premiata dai fatti, soprattutto grazie alla brillantezza di Kolo Muani e alla freddezza di Conceicao.
Sul fronte opposto, Simone Inzaghi schiera i suoi titolarissimi, con Lautaro e Taremi in attacco, ma paga la serata storta dei suoi uomini migliori. I cambi nella ripresa – tra cui Zalewski e Carlos Augusto – regalano vivacità, ma non bastano per ribaltare l’inerzia del match.
Tre punti d’oro per la Juve
La Juventus esce dal Derby d’Italia con una vittoria che vale oro, sia in termini di classifica che di morale. La squadra di Thiago Motta dimostra una crescita costante, con una difesa solida e una capacità di colpire nei momenti chiave. Il gol di Conceicao, nato da una giocata magistrale di Kolo Muani, simboleggia la determinazione e la qualità di un gruppo che non vuole mollare la corsa Champions.
L’Inter, invece, esce dallo Stadium con molti rimpianti. I nerazzurri hanno creato tanto, colpito un palo e sprecato occasioni decisive, ma pagano la poca concretezza sotto porta e la serata no di alcuni protagonisti, primo fra tutti Lautaro Martinez. Per Simone Inzaghi, il tempo stringe: la squadra deve ritrovare lucidità e cattiveria per non perdere terreno nella lotta al vertice.
In una Serie A sempre più avvincente, il Derby d’Italia si conferma una partita da brividi, con protagonisti, polemiche e colpi di scena. La Juve sorride, l’Inter mastica amaro: il campionato è ancora lungo, ma ogni punto pesa come un macigno.