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La vita segreta degli oggetti comuni. Si potrebbe iniziare da qui per raccontare la mostra No Name Design, che apre in Triennale e Milano e presenta mille oggetti quotidiani, che però nascondono in sé qualità tecniche ed estetiche a volte sorprendenti. E che stabiliscono un dialogo virtuoso con il Triennale Design Museum tempio dei grandi nomi della creatività, come assicura la direttrice Silvana Annicchiarico. “Ho sempre avuto questa grande attenzione – ci ha confessato – per il design che non aveva una paternità, che non era assolutamente dichiarato, che non era d’autore”.E così nella collezione costruita negli anni da Franco Clivio, ecco che emergono misteriose maschere lignee, decisamente ingombranti, oppure forbici arancione e perfino ganci industriali rossi. “Mi ha interessato di Franco – ha aggiunto la direttrice – il suo sguardo un po’ da antropologo”.Il design senza autore è in qualche modo alle origini di quello firmato e celebrato, e n questo caso offre un ulteriore punto di vista. “Quello che è interessante – ha concluso Silvana Annicchiarico – è proprio la fondazione del collezionista, dello sguardo del collezionista. Non è tanto l’oggetto singolo in sé, ma vederli tutti insieme questi mille oggetti, giustapposti l’uno all’altro, classificati per impugnatura, per dimensione, per funzione, e quindi trovo straordinario appunto questo insieme che ci racconta un mondo molto articolato”.Un mondo che resterà esposto in Triennale fino al 14 settembre.