Destra-Azione nazionale insieme, nasce sovranismo “responsabile”. Primo congresso 17 febbraio

VERSO L’UNITA’ Alemanno: “Costituzione baluardo per salvarci da vincoli Ue”.  “Il 25 marzo corteo contro questa Ue: traditi Trattati di Roma”

storace_alemanno

Nascono i “sovranisti responsabili”: nel congresso che si terrà a Roma dal 17 al 19 febbraio La Destra di Francesco Storace e Azione nazionale di Gianni Alemanno si uniranno per dare vita alla nuova destra sovranista. “Abbiamo un radicamento esteso in tutta la nazione, venerdì ci sarà il congresso della Destra a cui proporrò dopo dieci anni la confluenza in un nuovo soggetto politico – ha spiegato Francesco Storace durante una conferenza stampa alla Camera – l’obiettivo è sempre stato quello dell’unità a destra: stavolta non ci sono scissioni ma inizia un percorso di riunificazione, vogliamo costruire non un partito ma un’alleanza”. L’idea è, appunto, come spiega Gianni Alemanno, quella di “mettere insieme una sintesi del sovranismo responsabile che non si basa solo sulla protesta ma sulla proposta su un programma”.

PRIMO APPUNTAMENTO Anzi, di più. “Possiamo fare riferimento al sovranismo costituzionale, rivendichiamo infatti – aggiunge Alemanno – la Costituzione come baluardo rispetto al vincolo esterno, la Costituzione è il primo baluardo per dire no all’ideologia neoliberista doiminante: non è possibile nessuna cessione di sovranità. Noi contestiamo il vincolo del pareggio di bilanico che va superato per un new deal italiano e così ci potranno essere, secondo i primi calcoli, 80 miliardi di euro di investimenti per difendere il territorio italiano dal rischio sismico”. Insomma, conclude Alemanno, dopo la battaglia per il No al referendum costituzionale “impugnamo la Costituzione per salvare l’Italia dai vincoli Ue”. Primo appuntamento del nuovo movimento politico di destra, dopo il congresso, sarà “il 25 marzo, in occasione del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma – spiega Alemanno – un corteo, che partirà da piazza Santa Maria Maggiore per arrivare al Campidoglio, per denunciare il tradimento fatto dall’Europa di oggi del principio della sovranità degli stati sancito proprio da quei Trattati”. Diciannove – come ricorda Mario Ciampi, docente universitario di Storia delle istituzioni politiche, già impegnato nella battaglia per il No al referendum costituzionale – le tesi congressuali che comprendono “la speranza di rifondare l’Ue su basi federali” lasciando da parte “l’Ue fatta per sostenere una moneta e una politica economica fuori dal controllo delle sovranità nazionali che si presta a molte critiche”. Con il programma si vuole “ripartire dal popolo e dai ceti medi distrutti dalla crisi: basta con la politica in vitro, con una politica fatta dalle elite” perchè serve “un new deal italiano, un nuovo stato sociale”.