Arriva nelle sale italiane, dal 22 ottobre, il film che ha vinto la Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, “Dheepan – Una nuova vita”, del regista francese de “Il profeta” Jacques Audiard.Il film, parzialmente ispirato alle “Lettere persiane” di Montesquieu, è la storia di tre migranti in fuga dalla guerra civile in Sri Lanka: Dheepan, un ex guerriero Tamil, una donna e di una bambina, che fingono di essere una famiglia per scappare lontano. Accolti come rifugiati in Francia, vanno a vivere in una banlieu difficile, dove devono imparare a convivere in armonia. In Europa speravano di trovare la pace e si ritrovano in una periferia con una violenza inaspettata. Il regista ha spiegato:”In realtà per me le tensioni che possono esserci nelle banlieu francesi non si possono comparare a conflitti come quelli in Siria o Sri Lanka”. La sua, ha detto Audiard, è una banlieu di finzione, in Francia non ne esiste una del genere. Anche se c’è un aneddoto: “Il sindaco di Poissy, dove abbiamo girato, ha deciso che nomineranno la strada come ‘Rue Dheepan’, lo trovo straordinario”. A lui però interessava portare sul grande schermo la guerra dello Sri Lanka, così poco rappresentata nel cinema europeo.”Il motivo per cui ho scelto lo Sri Lanka è perché volevo raccontare la storia di queste persone in fuga, ma volevo che non parlassero francese e non avessero relazioni con la Francia, e un giorno un mio collaboratore mi ha parlato del conflitto in Sri Lanka di cui non sapevo niente, in Francia siamo molto disinformati su questo”.L’attore che interpreta Deephan è stato davvero un soldato Tamil fino a 19 anni, poi è fuggito e in Francia ha ottenuto asilo come rifugiato politico, ha fatto vari lavori e ha portato avanti una carriera parallela come scrittore. La sua storia quindi in parte è reale. Come definirebbe il suo film? “A quante vite abbiamo diritto”.