Nel biennio 2020-2021, poco meno del 5% della popolazione adulta di 18-69 anni ha riferito una diagnosi di diabete. La prevalenza di diabetici cresce con l`età (è il 2% tra le persone con meno di 50 anni e sfiora il 9% fra quelle di 50-69 anni), è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,1% vs 4,2%), nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche (sfiora il 16% fra chi non ha alcun titolo di studio o al più la licenza elementare e raggiunge l`8% fra le persone con molte difficoltà economiche). Non c`è un ampio gradiente geografico tuttavia va segnalato che le prevalenze più alte di diabete si osservano in alcune Regioni meridionali. A scattare la fotografia della situazione in Italia è il sistema di sorvelianza PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità alla vigilia della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra il 14 novembre. La prevalenza dei diabetici è sostanzialmente stabile dal 2008.
Il diabete è associato ad altri fattori
Il diabete è fortemente associato ad altri fattori di rischio cardiovascolari, quali l`ipertensione e l`ipercolesterolemia, l`eccesso ponderale e la sedentarietà, problematiche che risultano molto più frequenti tra chi ha diagnosi di diabete: il 53% riferisce una diagnosi di ipertensione (vs 18% fra le persone senza diagnosi di diabete) il 42% riferisce una diagnosi di ipercolesterolemia (vs 18% fra chi non ha il diabete) il 70% riferisce di essere in eccesso ponderale (IMC = 25, vs 42% fra le persone senza diagnosi di diabete) e, di questi, solo il 44% sta seguendo una dieta per cercare di perdere peso l 47% delle persone con diabete è completamente sedentario (vs 37% nelle persone senza diagnosi di diabete) il 21% fuma (vs 25% fra le persone senza diagnosi di diabete). Su 10 persone con diabete, 9 riferiscono di aver misurato la pressione arteriosa e 8 di aver controllato il colesterolo negli ultimi 12 mesi precedenti l`intervista. Tra i diabetici ipertesi, l`89% è in trattamento farmacologico per la pressione arteriosa, mentre circa il 68% dei diabetici ipercolesterolemici assume farmaci per il trattamento dell`ipercolesterolemia.
Un terzo dei pazienti è seguito dal centro diabetologico
Dal 2011 PASSI raccoglie le informazioni sul monitoraggio metabolico e la terapia di persone con diabete. Un terzo dei pazienti diabetici riferisce di essere seguito esclusivamente dal centro diabetologico (32%), un terzo solo dal proprio medico di medicina generale (31%), un terzo da entrambi (32%). Pochi dichiarano di essere seguiti da altri specialisti (3%) e 2 su 100 riferiscono di non essere seguiti da nessuno. Quasi il 62% delle persone con diabete ha effettuato il controllo dell`emoglobina glicata nei 12 mesi precedenti l`intervista, ma il dato non è molto rassicurante perché meno di un paziente su tre (31%), fra quelli che conoscono il significato e l’importanza di questo esame, riferisce di aver controllato l`emoglobina glicata nei 4 mesi precedenti l`intervista. Inoltre, se migliora nel tempo la conoscenza dell`esame della emoglobina glicata ben una persona su 5 fra i rispondenti con diabete non lo conosce o non ne conosce il significato.
Allarmante non controllare l`emoglobina glicata
Le più recenti indicazioni sulla valutazione del controllo glicemico suggeriscono il monitoraggio dell`emoglobina glicata non meno di 2 volte l`anno fra i pazienti diabetici con un controllo stabile della glicemia, e non meno di 4 volte l`anno nei pazienti con compenso precario o instabile o nei quali sia stata modificata la terapia [*]. Così si assiste a una continua riduzione della quota di persone diabetiche che riferiscono di aver controllato l`emoglobina glicata nei 4 mesi precedenti l`intervista e a un aumento di coloro che riferiscono di averlo fatto meno frequentemente, ma nei 12 mesi precedenti. Tuttavia, il dato allarmante, già notato nel 2020, riguarda un significativo aumento della quota di diabetici che riferisce di non aver controllato l`emoglobina glicata o di averlo fatto da oltre un anno: questa quota sale dal 15% del 2019 al 25% nel 2020, restando al 22% nel 2021 senza tornare ai valori pre-pandemia e mettendo in luce così un impatto indiretto della pandemia anche nella gestione dei pazienti diabetici. È possibile infatti che l’emergenza sanitaria legata alla pandemia si sia tradotta in maggiori difficoltà di accesso ai servizi sanitari o abbia indotto le persone a rinunciare a fare i controlli. L`86% delle persone con diabete dichiara di essere sotto trattamento farmacologico per il controllo del diabete, la gran parte (79%) con ipoglicemizzanti orali e circa 1 paziente su 4 ricorre all`insulina.