di Cristina Giuliano
L’agenzia russa Ria Novosti l’ha già ribattezzata “il diamante” della danza francese. Héloise Bourdon ha grazia da vendere e un sorriso disarmante, capace di stregare e irretire il pubblico russo che l’ha applaudita ieri sera nel “Don Chisciotte” a Mosca, dimostrando affetto e fervore che raramente viene tributato a ballerine straniere. Si toccava con mano l’entusiasmo del pubblico. La sua tecnica classica, il suo ballare delicato alla “francese”, ma anche la sua umiltà e gentilezza hanno conquistato il cuore degli appassionati russi nel corso degli anni. Già il Mariinsky di San Pietroburgo l’aveva fortemente voluta sul suo palcoscenico, e ora un vero bagno di applausi a Mosca, ospite del teatro Bolshoi. Con lei a brillare c’è anche Jeremy Quer-Loup, medaglia di bronzo al Concorso di Varna: il ballerino aveva già partecipato a un tour del Teatro dell’Opéra, toccando Mosca e San Pietroburgo. I due, dopo l’esibizione di ieri sera, danzeranno di nuovo nella capitale il 21 luglio nei principali ruoli dello Schiaccianoci, balletto russo per eccellenza. Il solista racconta il suo sogno era di diventare uno scrittore o un architetto. Ma sua madre era una ballerina, “ha ballato anche quando era incinta di me”. Il suo destino era scritto. Ma certo sarebbe stato difficile pronosticare un tale successo di pubblico nella capitale russa, già alla sua giovane età di 23 anni.
La Bourdon invece voleva fare l’archeologa o la diplomatica. Ma anche lei è stata portata dal destino sulle punte. “La gente ha bisogno di sognare. La cosa più bella che possiamo offrire dal palco, è il sogno” dice Jeremy Quer-Loup. La sua collega però ammette che l’ambiente del balletto è molto competitivo. Dietro al suo fisico diafano si nasconde una forte personalità che ha superato tutte le sfide. “Molte rivalità”ammette la solista dell’Opéra. “A volte ci sono momenti crudeli, ed è complicato a 10, 16 anni ignorare i colpi bassi e saper stare al di sopra degli intrighi”. Ma la professione di ballerina offre anche tante oppurtunità, come quella di viaggiare grazie a iniziative come “Seasons Summer Dance”, portando gli artisti a confrontarsi con pubblici diversi, compresa Mosca. “La caratteristica della stagione estiva è la presentazione della danza classica ad un pubblico che non solo riunisce i ballettomani, ma anche i curiosi e coloro che sono alla ricerca di modi di espressione artistica da ambienti diversi” dice la solista. E diversa è pure la risposta del pubblico, anche con regali insoliti. “I giapponesi donano un sacco di cose divertenti come Hello Kitti. Ma ancora nulla di particolarmente insolito, tranne forse il regalo che l’altro giorno è venuto da Dubai: un peluche in chador. Strano eh?”.