Diario segreto rivela piano fallito sventare II guerra mondiale

Diario segreto rivela piano fallito sventare II guerra mondiale
12 settembre 2015

russia-150912100102Il diario segreto dell’ambasciatore sovietico a Londra rivelerebbe le opportunità sprecate di prevenire l’attacco di Hitler contro l’Unione Sovietica. L’autore è Ivan Maisky, ambasciatore sovietico alla Corte di St. James nel periodo 1932-1943. Il suo diario, scoperto in un archivio da uno storico dell’Università di Oxford, Gabriel Gorodetsky, sarà pubblicato in un unico volume di 560 pagine a fine mese. Lo rivela il quotidiano britannico The Independent. Maisky parlava un inglese impeccabile, e frequentò i salotti dell’elite di Londra, impressionando tutti con la sua acuta intelligenza e l’abilità nelle pubbliche relazioni. Tanto più che durante le terribili purghe di fine anni ’30, quasi ogni ambasciatore sovietico in tutto il mondo fu richiamato per avere contatti sospetti con gli stranieri. Maisky non solo era cosmopolita, era ebreo – di per sé sufficiente per attirare i sospetti di Stalin – e non era un comunista. Ma soprattutto, cosa, ancora più pericolosa, teneva un diario, franco e ben scritto, giorno per giorno, dei suoi anni londinesi. Il libro pieno di deliziose vignette, contiene anche una magnifica descrizione della giornata degli ambasciatori, convocati a Buckingham Palace per presentare le credenziali al neo incoronato re Giorgio VI.

Maisky era giudicato un “bravo ragazzo” che si comportava correttamente in presenza reale, a differenza dell’uomo di Hitler Joachim von Ribbentrop, che aveva salutato il re con saluto nazista. In questo racconto vi è persino la presenza delle due piccole principesse, Elisabetta e Margaret, vestite di rosa, e molto emozionate. “Hanno cominciato a ridere, e poi a comportarsi male, con notevole imbarazzo della regina”, appunta. Ma oltre ai deliziosi aneddoti del genere, c’è la storia di una grande occasione mancata. Non appena Hitler volse gli occhi minacciosi verso la Cecoslovacchia, Maisky e il suo principale a Mosca, Maxim Litvinov, avevano lottato per ottenere dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dall’Unione Sovietica un’azione comune efficace per proteggere la democrazia, funzionante solo in Europa orientale. Maisky racconta in particolare di due contatti con Winston Churchill. Il primo nel novembre del 1937, a un banchetto in onore del Re del Belgio, durante il quale la loro conversazione “animata ed estesa” è stata interrotta da Re Giorgio, che a quanto pare supponeva che Churchill avrebbe potuto essere compromesso dalla compagnia dell’ambasciatore sovietico.

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Poi nel settembre successivo, Churchill aveva invitato Maisky ad una cena per proporre un sistema per evitare la guerra. Ci doveva essere una nota collettiva firmata congiuntamente dai governi britannico, francese e sovietico che fosse un monito a Hitler dai suoi piani di espansione, e avrebbe potuto essere l’inizio di una nuova alleanza: l’asse Londra-Parigi-Mosca. Ma Churchill era disperatamente preoccupato del fatto che Stalin stesse spazzando via l’alto comando dell’Armata Rossa, con i rapporti di arresti ed esecuzioni che riempivano la stampa sovietica. E comunque quella di Churchill, all’epoca naturalmente, era una voce nel deserto in un momento in cui la politica di Neville Chamberlain, primo ministro del Regno Unito dal 28 maggio 1937 al 10 maggio 1940, era la più popolare. E così la storia andò diversamente, purtroppo per tutti.

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