Scontro Alfano-Gazebo, M5S-SI-Verdi difendono il programma tv

Il ministro denuncia i conduttori per diffamazione. Cesa a fianco del leader di Ap

alfano

E’ ancora scontro politico sulla trasmissione Gazebo in onda su Rai3 dopo l’annuncio del ministro degli Esteri Angelino Alfano di aver dato mandato ai propri legali di denunciare autori e conduttori di Gazebo in sede civile e in sede penale per diffamazione. Con la trasmissione si schiera il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5S) che definisce quello di Alfano un “grave atto intimidatorio contro sacrosanta satira: Tutta la nostra solidarieta’ va alla redazione di Gazebo”. Sulla stessa posizione Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, che twitta “quando il politico potente di turno se la prende con una trasmissione di satira, vuol dire che quel politico e’ alla frutta. Che il ministro degli Esteri ‘kazako’ e capo del partito dei Rolex se la prenda con Gazebo e la sua redazione la dice lunga su quanto sia caduta in basso la politica italiana…”. Anche Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, prende le difese della trasmissione: “esprimiamo solidarieta’ a Diego Bianchi e alla redazione di Gazebo che e’ stato denunciato in sede penale e civile dal ministro degli Esteri Alfano”. Bonelli aggiunge “Consigliamo ad Alfano di fornirsi di una maggiore dose di ironia e di capacita’ di sorridere alle gag di Diego Bianchi e Gazebo anche perche’ gli italiani ricordano e ancora piangono rispetto a tutto cio’ che lui e il suo partito hanno fatto a partire da Shalabayeva. E’ triste e surreale che un esponente di un partito politico e di governo, che sta dalla mattina alla sera in tv, se la prenda con i ragazzi di Gazebo per l’ironia. Domani tutti a fare Gazebo in italia nelle piazze con la maschera di Alfano”.

Sulla sponda opposta Lorenzo Cesa, leader dell’Udc, che sottolinea invece come “il ruolo del servizio pubblico dovrebbe essere quello di informare i cittadini in modo disinteressato e super partes. Quello che e’ successo tra Gazebo e Alfano – prosegue allargando il campo – dimostra che la Rai fa l’esatto contrario, ossia permette che trasmissioni che vanno in onda sulle proprie reti si accaniscano contro personaggi politici sgraditi col solo fine di screditarli. Purtroppo il nuovo corso non ha prodotto i risultati sperati, ne’ in termini di share ne’ in termini di credibilita’ dell’azienda. Si sono inanellati troppi fallimenti e troppe situazioni poco chiare, come la sospensione del programma di Paola Perego e il trattamento opposto con Report che ha dichiaratamente dedicato una puntata agli anti vax. C’e’ bisogno di piu’ controllo e piu’ chiarezza, lo chiedono i contribuenti”, conclude Cesa. Ieri il partito di Alfano aveva diramato una nota. “Con i soldi degli italiani, due milioni e mezzo di euro per il 2017!!!, si e’ consumata la consueta diffamazione. Quel che e’ piu’ grave e’ che essa e’ stata perpetrata da parte del servizio pubblico”. Sottolineando che “il presidente di Alternativa Popolare, Angelino Alfano, annuncia, dunque, di avere dato mandato ai propri legali per denunciare autori e conduttori di Gazebo in sede civile e in sede penale”, fa sapere il partito di Alfano. “Alla denuncia, Alfano alleghera’ i riferimenti diffamatori a lui rivolti durante gli ultimi tre anni di puntate televisive di Gazebo, per dimostrare cio’ che sara’ facile dimostrare: non si e’ trattato di un singolo atto diffamatorio, che sarebbe stato comunque grave, ma di una intera campagna diffamatoria durata anni a spese del contribuente e con una pervicacia diffamatoria che rende plateale il dolo, l’intenzionalita’, la tenace volonta’ di creare un danno alla persona e all’area politica che rappresenta”.