Un Pd che “per la prima volta governa il Paese, la stragrande maggioranza delle Regioni e la stragrande maggioranza dei Comuni, non deve immiserirsi in un dibattito astratto al nostro interno o addirittura in un dibattito congressuale come qualcuno vorrebbe. Il dibattito congressuale si fara’, nel 2017”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi, nel corso della Direzione del partito. L’organo del Pd ha approvato l’ordine del giorno sull’accelerazione delle riforme istituzionali ed elettorali con solo due voti contrari. Il bersaniano Alfredo D’Attorre aveva chiesto di aggiungere “una riga” al documento per precisare che “il Pd favorisce lo sforzo del Parlamento per migliorare la legge elettorale, nel rispetto dei quattro paletti” fissati da Renzi. Il premier, però, ha replicato: “Il passaggio sulla legge elettorale è concordato e definito con il vertice di maggioranza e con Fi… Queste cose sono state approvate da Pd, Fi, Ncd, Sc. E’ evidente che se tutti fossero d’accordo astrattamente a cambiarle, sarebbe positivo. Ogni miglioramento è bene accetto se è condiviso”.
