Una dirigente accusa Tavecchio: mi ha molestato, ho prove audio e video
Ancora grane per Carlo Tavecchio, costretto a dimettersi da presidente della Figc dopo l’esclusione dell’Italia dai Mondiali 2018 in Russia. L’ex presidente della Federcalcio rischia ora una grave accusa per delle presunte molestie ai danni di una dirigente sportiva. La denuncia è stata raccontata oggi dal Corriere della Sera e la donna ha detto di aver dato mandato al suo avvocato di presentare denuncia alla Procura della Repubblica. “Ero entrata nel suo ufficio per parlare di calcio, di lavoro – ha raccontato la donna al Corriere riferendosi ad un incontro con Tavecchio- Lui mi ha fatto entrare, mi ha fatta sedere alla sua scrivania, nella sede della Figc, a Roma. Non ho fatto nemmeno in tempo a dire ‘Presidente, come sta?’ che lui, guardandomi dritta negli occhi, mi ha risposto: ‘Ti trovo in forma, si vede che scopi tanto’. E poi: ‘Fammi toccare le tette, vieni, dai’. Ero in imbarazzo. Ho provato a dirgli di smettere. Lui per tutta risposta ha chiuso le tende dello studio, per non correre il rischio di essere visto. L`ho respinto, sono riuscita a divincolarmi. Ed è solo un episodio. Gliene potrei raccontare molti altri. Le molestie che sono stata costretta a subire da Carlo Tavecchio sono accadute in tempi recenti”. La donna ha aggiunto: “Si tratta di violenze anche morali, psicologiche. Episodi recenti, mica riferiti a vent`anni fa, come è successo per certi attori di Hollywood”. Di cui la donna dice di avere le prove: “Audio e video, e ieri le ho consegnate al mio avvocato, dandogli il mandato di presentare denuncia alla Procura della Repubblica”. “Come sappiamo una violenza sessuale deve essere denunciata entro sei mesi per essere perseguibile”, spiega al Corriere il legale Michele Cianci. “Ma qui possiamo ipotizzare diversi tipi di reato. Nelle registrazioni ci sono palpeggiamenti, tentativi di bacio, sempre elegantemente respinti dalla mia assistita”. Arriva la replica di Tavecchio: “In relazione a quanto riportato da alcuni articoli di stampa, rivendico la mia correttezza e a tutela della mia immagine e della mia onorabilità ho dato mandato ai miei legali di agire in tutte le sedi competenti”.