Discobolo Lancellotti, una lotta tra Italia e Germania

Discobolo Lancellotti, una lotta tra Italia e Germania
Discobolo Lancellotti
3 dicembre 2023

I vertici della Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek di Monaco di Baviera hanno recentemente avanzato una richiesta controversa per riavere il Discobolo Lancellotti, una pregevole copia romana in marmo risalente al II secolo d.C. dell’omonimo bronzo di Mirone. Attualmente ospitata a Palazzo Massimo, nel Museo Nazionale Romano, l’opera fu venduta alla Germania nazista nel 1938 e tornò in Italia nel 1948. La richiesta di restituzione, apparentemente pacifica, è stata respinta con fermezza dal ministro della Cultura italiano, Gennaro Sangiuliano, che ha dichiarato al Corriere della Sera: “L’opera deve assolutamente restare in Italia perché è patrimonio della Nazione. Spero ci venga restituita la base settecentesca.”

La storia intricata del Discobolo Lancellotti ha radici profonde nella tumultuosa storia del XX secolo. La statua fu venduta dal principe romano Lancellotti alla Germania per volontà di Benito Mussolini, nonostante le obiezioni del ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai. Adolf Hitler, durante la sua visita a Roma nel maggio 1938, notò la statua, considerandola un simbolo dell’ideale “ariano”. La scultura fu quindi donata alla Glyptothek di Monaco di Baviera. Dieci anni dopo, nel 1948, il Discobolo fece ritorno in Italia, incluso nella lista delle opere sequestrate dai nazisti da restituire al Paese.

Tuttavia, l’attuale richiesta di restituzione della base marmorea settecentesca ha riportato in primo piano vecchie controversie e tensioni storiche. Il ministro Sangiuliano ha sottolineato l’importanza dell’opera per il patrimonio nazionale italiano e ha dichiarato: “L’opera deve assolutamente restare in Italia. Penso che la ministra federale della Cultura, Claudia Roth, non sappia nulla di questa storia. E sono certo che la collaborazione tra Germania e Italia, già ottima in tanti campi, migliori ancora in futuro anche in quello culturale.”

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La richiesta di restituzione è stata inizialmente avanzata attraverso una lettera del direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphan Verger, al direttore della Gliptoteca di Monaco, Florian S. Knauß. Tuttavia, la risposta di Knauß ha evidenziato le divergenze legali e l’ostinazione tedesca: “Non sono nella condizione di abbandonare la nostra rivendicazione legale di una restituzione del Discobolo al nostro museo. Il rimpatrio in Italia ha violato la legge, secondo l’opinione legale dello stato bavarese e del nostro museo”. La controversia sull’opera d’arte continua a sollevare domande sulla restituzione delle opere trafugate durante il periodo nazista e pone in evidenza le sfide legate alla gestione del patrimonio culturale in un contesto storico complesso.

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