Disegno di legge sulla concorrenza torna a esame Senato, per taxi solo ritocchi
La bozza legislativa ha ottenuto il via libera della commissione Industria di Palazzo Madama il 2 agosto scorso
Tornera’ in settimana all’esame del Parlamento, dopo un lungo periodo in stand-by, il primo disegno di legge annuale sulla concorrenza, approvato in prima lettura il 7 ottobre 2015 dalla Camera, e ora fermo da mesi in Senato. In arrivo lo scudo ‘anti-scorrerie’ esteso a tutte le societa’ quotate e la norma salva-Flixbus, con cui si fa marca indietro rispetto al milleproroghe, mentre appaiono “difficili” modifiche “di sostanza” sulla questione taxi. Il ddl, che ha ottenuto il via libera della commissione Industria di Palazzo Madama il 2 agosto scorso, dovrebbe approdare in aula mercoledi’ 8. L’originario disegno di legge del governo e’ stato oggetto di numerose modifiche nel corso del lungo iter parlamentare e nel testo dovrebbero confluire anche alcune importanti novita’, a partire dalla norma-antiscorrerie sulle scalate finanziarie, che il governo sta studiando sulla scia del caso Vivendi-Mediaset (a cui pero’ non potra’ essere applicata non essendo retroattiva).
Il provvedimento dovrebbe essere anche il veicolo scelto per inserire la soluzione al pasticcio creato dal milleproroghe con quella che e’ stata ribattezzata la norma-antiflixbus che ostacola, di fatto, l’attivita’ degli operatori di bus low cost come la nota piattaforma digitale tedesca che da due anni ha gia’ trasportato oltre 3 milioni di passeggeri. Sembra invece alquanto “difficile” che possano entrare nel provvedimento “modifiche di sostanza” sulla vertenza dei tassisti, secondo quanto riferiscono i relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap), che sbarrano la strada alle richieste “irricevibili” avanzate dai tassisti che hanno posto come condizione all’esecutivo per continuare il lavoro ai tavoli tecnici: sostituire l’articolo 71 del ddl che riguarda la revisione degli autoservizi pubblici non di linea con lo schema di legge delega presentato dall’esecutivo a luglio. “Il Parlamento non subisce ricatti da nessuno”, spiega Tomaselli. In Aula a Palazzo Madama sara’ presentato un corposo pacchetto di modifiche relatori-governo – circa 30 emendamenti – ed e’ probabile, quindi, un ritorno veloce del testo nelle commissioni. I tempi pero’ sono stretti e non e’ quindi escluso che il governo decida di porre la fiducia sul provvedimento che dovra’ poi tornare all’esame della Camera. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha auspicato che possa essere approvato entro aprile.
Il pacchetto di modifiche in arrivo avra’ al centro proprio ‘lo scudo’ anti-scorrerie sulle scalate che, in un primo momento pensato a difesa dei settori strategici (comunicazioni, trasporti, energia e sicurezza), dovrebbe invece essere esteso a tutti i settori e applicato a tutte le societa’ quotate. Altro nodo da sciogliere, la soglia oltre la quale scattera’ l’obbligo per chi acquista partecipazioni di societa’ quotate, di fornire informazioni alla Consob sulle intenzioni e sul piano d’azione. Il tetto e’ oscillato tra 5 e 10% nelle scorse settimane e, anche se nelle ultime bozze circolate la soglia e’ fissata al 5%, l’orientamento prevalente sembra quello di portarla al 10%. Ci sara’ anche la norma salva-Flixbus: ovvero una modifica che corregge l’intervento contro l’attivita’ degli operatori di bus low cost inserito nel milleproroghe. Il governo fara’ quindi marcia indietro rispetto alla disposizione che prevede che possano operare sulle tratte interregionali solo le societa’ che si occupano principalmente di trasporto: di fatto una norma che penalizza la piattaforma digitale tedesca che non gestisce i bus direttamente ma si affida a societa’ di trasporto terze.
“C’e’ la volonta’ condivisa di relatori e governo di affrontare il tema”, sottolinea Tomaselli. Quanto alle richieste poste dai tassisti, al momento si sta valutando la possibilita’ di ritocchi ma entrambi i relatori escludono modifiche sostanziali al testo della delega al governo per la riforma del trasporto. La versione originale, frutto di un tavolo con i tassisti condotto lo scorso anno – a cui la categoria chiede di tornare – invitava l’esecutivo a “regolare la concorrenza” mentre il testo modificato dalla commissione Industria del Senato parla di “promuovere la concorrenza” facendo esplicita menzione alle nuove forme di mobilita’ che utilizzano le app, come appunto Uber. “Il testo delega approvato in commissione e condiviso e’ frutto di un confronto durato mesi – spiega Tomaselli – e’ una delega, quindi si tratta di principi generali che ispireranno i decreti attuativi”. Il relatore non chiude comunque la porta a possibili modifiche: “stiamo valutando se ci sono elementi dentro la delega che possono essere migliorati nella ricerca di un equilibrio, ma senza toni ultimativi e ricatti”.