Dissalatore di Lipari, è scontro Crocetta-sindaco. Il governatore: “Scandaloso”. Giorgianni: “E’ colpa della Regione”

SICILIA Il presidente della Regione: “Non si capisce cosa non funziona, se la manutenzione ordinaria o altro. Con un dissalatore nuovo non si può ricorrere alle navi cisterna: è un bel business”

impianto dissalatore

E’ scontro tra il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni. Ogetto del contendere il nuovo dissalatore di Lipari e i due depuratori, costato 60 milioni di euro, e che non hanno risolto la crisi idrica dell’isola. In merito, arriva l’affondo di Crocetta, che ha trascorso le vacanze pasquali proprio alle Eolie. “Scandaloso che l’impianto non produca i 9 mila metri cubi d’acqua per il quale è stato costruito – tuona il presidente della Regione -: vi sono 3 moduli da 3 mila metri cubi cadauno. Non si capisce cosa non funziona, se la manutenzione ordinaria o altro. Con un dissalatore nuovo non si può ricorrere alle navi cisterna e alle autobotti: è un bel business”. E così Crocetta annuncia la convocazione a Palermo dei gestori dell’impianto e del primo cittadino dell’isola. Quanto al punto nascita dell’ospedale di Lipari, Crocetta spiega che nell’isola “in un anno vi sono stati dieci parti, troppo pochi: la legge ne prevede 500 per lasciare in attività il reparto. Il ministro guarda i numeri per garantire la sicurezza. La proroga non può più essere concessa. Dieci parti l’anno significa che ognuno costa 500 mila euro”.

LA REPLICA Immediata la replica di Giorgianni. “Abbiamo fatto di tutto per far funzionare a pieno regime il nuovo dissalatore (tre conferenze di servizio e 34 note di corrispondenza inviate anche al presidente della Regione) e soprattutto per far riaprire il punto nascite. Alle nostre lettere – aggiunge – non abbiamo mai avuto risposta. Sul dissalatore è evidente che ci sono delle inadempienze ma non sono nostre visto che non abbiamo alcuna competenza”. “L’ente appaltatore – aggiunge il sindaco – è stata la Regione. Prima la gestione era affidata alla Gedis srl e dopo le contestazioni è passata alla Sops srl”. In sostanza, per il primo cittadino di Lipari, “proprio a causa di questi continui problemi tecnici abbiamo richiesto alla Regione di gestire noi l’impianto, ma anche in questo caso non abbiamo avuto risposte”. A questo punto, “speriamo che adesso che il presidente della Regione si farà carico di indire una riunione con i gestori e con noi, potrà essere la volta buona per far funzionare a pieno regime l’impianto. Per la rete idrica colabrodo – conclude il sindaco – abbiamo chiesto un finanziamento di 11 milioni per Lipari e le isole minori”. Infine, per quanto concerne il punto nascite, il sindaco spiega che “i dieci parti l’anno avvengono da quando è stato chiuso. Prima in media erano 120 l’anno”.