di Daniele Di Mario
Il premier è sicuro di sé. “Abbiamo i numeri per eleggerlo” Inconfutabile. Ma cosa accadrebbe se la candidatura di Prodi dovesse prender corpo? Sarebbe molto difficile per il premier convincere i propri parlamentari – molti bersaniani -dalemiani, altri molto vicini al Professore – a non votare il padre dell’Ulivo, una figura ben vista in Europa e negli ambienti internazionali, dall’indiscusso profilo istituzionale. Il senatore dissidente FI Augusto Minzolini non usa giri di parole e invita Berlusconi a votare Prodi come prossimo presidente della Repubblica. Spiegazione semplice: “Solo lui riuscirebbe a tenere testa a Renzi”. Il Cav non ha mai detto no a un candidato del Pd. Voci di Transatlantico raccontano di una manovra sotterranea di ambienti vicini al Professore bolognese per far capire al leader di FI che una sua eventuale presidenza sarebbe di garanzia, comunque non ostile. Così com’è difficile credere che nel colloquio a Palazzo Chigi Renzi e Prodi non abbiano parlato del Colle. Berlusconi non ama il Prof e per ora si fida di Renzi, anche se qualcuno dei suoi teme improvvisi cambi di strategia, soprattutto nel caso in cui la tenuta di FI sia a rischio. Anche Renzi si fida del Cav. In questa fase tutto si tiene: Italicum, riforme costituzionali, Quirinale. Ma tra qualche settimana gli scenari potrebbero cambiare.