Dl banche e tutela risparmio, parte l’iter in Senato. Verso audizione Padoan giovedi’

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Parte oggi in Senato l’iter parlamentare del decreto legge sulle banche e la tutela del risparmio approvato dal governo prima di Natale. Domani alle 15 l’Ufficio di presidenza della Commissione Finanze di Palazzo Madama si riunira’ per programmare l’esame del provvedimento con il calendario delle audizioni. Al termine sara’ avviata la discussione. Giovedi’ potrebbe essere ascoltato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e la prossima settimana i rappresentanti di Abi e Consob. “L’obiettivo e’ di fare in fretta ma essendo questo un decreto importante, salva-risparmio, dobbiamo prenderci gli spazi necessari per l’approfondimento. Quello che saranno le richieste dei singoli gruppi troveranno in me un attento ascoltatore”, ha spiegato il presidente della Commissione Finanze, Mauro Maria Marino. Il decreto, varato d’urgenza dall’esecutivo per salvare Mps dopo il fallimento dell’operazione di mercato, prevede una ‘dote’ di 20 miliardi di debito aggiuntivo, autorizzata dal Parlamento, da mettere in campo anche per le altre banche in difficolta’ che ne faranno richiesta.

Non scattera’ dunque il bail in ma, come previsto dalle regole europee, il salvataggio pubblico prevede la ricapitalizzazione precauzionale con la conversione forzata delle obbligazioni subordinate. Il decreto prevede la garanzia dello Stato sulle nuove emissioni di bond da parte delle banche italiane che potra’ essere concessa dal Tesoro fino al 30 giugno 2017. Tale periodo potra’ essere prorogato di ulteriori sei mesi previa approvazione della Commissione europea. L’ammontare delle garanzie concesse e’ limitato a quanto strettamente necessario per ripristinare la capacita’ di finanziamento a medio-lungo termine degli istituti. E’ prevista la possibilita’ che la banca interessata da una ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, offra obbligazioni non subordinate in cambio delle azioni frutto della conversione. Il Tesoro potra’ acquistare tali azioni. In sintesi, la banca propone di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate di nuova emissione e il Mef acquista le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione. Entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del decreto il Tesoro potra’ acquistare le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione.

Il Mef potra’ sottoscrivere o acquistare le azioni di Mps entro il 31 dicembre 2017. In generale, qualsiasi istituto per poter chiedere l’intervento dello Stato dovra’ aver precedentemente sottoposto alla Banca d’Italia un programma di rafforzamento patrimoniale con l’entita’ del fabbisogno dei capitale necessario e le misure che intende intraprendere per il piano di rafforzamento. La conversione delle obbligazioni Tier 1 di Mps avverra’ a un valore corrispondente al 75 per cento del valore nominale, mentre per i clienti retail la conversione delle obbligazioni Tier 2 avverra’ a un valore corrispondente al 100 per cento del valore nominale. Nel provvedimento sono state inserite anche le norme per il rifinanziamento del fondo di risoluzione che ha preso in carico le quattro banche salvate (Banca Marche, Etruria, Carichieti e Cariferrara): e’ prevista per gli istituti la possibilita’ di spalmare nell’arco di 5 anni nei propri bilanci i contributi addizionali al medesimo fondo. Sara’ la Banca d’Italia annualmente a comunicare l’importo dovuto per ciascun anno del periodo.