Il governo italiano ha presentato una serie di emendamenti al decreto flussi attualmente in esame presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera, introducendo significative modifiche alla gestione dei procedimenti relativi all’immigrazione e al trattenimento dei richiedenti asilo.
Una delle novità più rilevanti riguarda lo spostamento della competenza sui procedimenti di convalida del trattenimento dei richiedenti protezione internazionale. Secondo l’emendamento presentato dalla relatrice Sara Kelany (FdI), tale competenza passerebbe dalle sezioni specializzate in materia di immigrazione dei tribunali alla Corte d’Appello. La Corte d’Appello giudicherebbe in composizione monocratica, nel distretto in cui ha sede il questore che ha adottato il provvedimento oggetto di convalida.
Questa proposta ha suscitato critiche dall’opposizione. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha definito la mossa un “blitz serale”, sostenendo che le sezioni specializzate erano state create appositamente per gestire questi casi, evitando di sovraccaricare altri uffici. Magi ha inoltre suggerito che questa modifica sia un tentativo del governo di cambiare i giudici che si occupano dei provvedimenti relativi alla detenzione in Albania.
Un altro emendamento significativo, sempre firmato dalla relatrice Kelany, riguarda gli appalti per forniture e servizi destinati alla ricerca e al soccorso in mare. L’emendamento propone di applicare la deroga prevista dal codice appalti per le infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale a questi affidamenti, citando la necessità di speciali misure di sicurezza.
Questa proposta ha sollevato preoccupazioni da parte di alcuni membri dell’opposizione. Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione Affari Costituzionali, ha criticato duramente l’emendamento, sostenendo che renderebbe segreti tutti gli atti relativi agli appalti per il controllo delle frontiere e dei flussi migratori. Zaratti ha espresso preoccupazione per la potenziale mancanza di trasparenza e di controllo democratico sulle risorse pubbliche impiegate in questi settori. Le modifiche proposte al decreto flussi sembrano riflettere un approccio più restrittivo del governo alla gestione dell’immigrazione, con un focus particolare sul controllo e sulla sicurezza.