In Senato primo sì a Quota 100 e reddito di cittadinanza. Ancora bisogna produrre almeno 15 atti per avere l’assegno

27 febbraio 2019

Con 149 sì, 110 no e 4 astenuti l’Aula del Senato ha dato il primo via libera al cosiddetto ‘decretone’ con le misure bandiera del governo giallo-verde, il reddito di cittadinanza e quota 100. Il provvedimento ora approderà lunedì alla Camera per la seconda lettura. Molte le novità in arrivo con il passaggio a palazzo Madama, mentre altri nodi verranno sciolti a Montecitorio. In particolare, le modifiche approvate al Senato vanno dalla tutela della privacy alle norme anti ‘furbetti del divorzio’, dalla stretta nei confronti degli extracomunitari al prolungamento della pace contributiva all`innalzamento a 45mila euro della soglia per l`anticipo del Tfs degli statali. Tra le questioni rinviate invece, c’è il tema delle risorse per i disabili e le famiglie numerose, su cui ci sarebbe un’intesa di massima fra Lega e M5S.

Intanto, appare sempre più complessa la macchina che dovrà dare il via libera all’assegno del reddito di cittadinanza. Non solo la convenzione con Caf e il modulo per la domanda, da predisporre da parte dell’Inps entro il primo marzo. Per rendere pienamente operativa la macchina del reddito di cittadinanza saranno necessari almeno altri 15 atti, tra decreti attuativi, a partire da quelli su piattaforme web e monitoraggio delle spese, e intese con le Regioni, dai navigator ai Patti per il lavoro. Tutta da costruire anche la struttura dei controlli, per la quale servira’ coinvolgere il Garante della Privacy e, con apposita convenzione, la Guardia di Finanza.

LE NOVITA’ 

FURBETTI’ DEL DIVORZIO: Aumentano i controlli per chi chiede di accedere al reddito di cittadinanza e risulta separato o divorziato successivamente al primo settembre 2018. La polizia locale dovrà certificare, con apposito verbale, l’effettivo cambio di residenza del separato/divorziato.

RETRIBUZIONE MINIMA: I percettori del reddito di cittadinanza saranno obbligati ad accettare il lavoro solo se la retribuzione sarà superiore a 858 euro. La modifica stabilisce che l’assegno dovrà essere superiore del 10% rispetto ”alla misura massima del beneficio fruibile dal singolo individuo (comprensiva della componente ad integrazione del reddito prevista per i nuclei residenti in abitazione in locazione)”. Il reddito di cittadinanza può arrivare fino a un massimo di 780 euro che con un incremento del 10% arriverebbe fino a 858 euro.

IMMIGRATI E CERTIFICATI: Arriva la stretta sugli immigrati che vorranno ottenere il reddito di cittadinanza. Dovranno produrre una certificazione, rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, sui requisiti di reddito e patrimoniali e sulla composizione del nucleo familiare. La certificazione deve essere presentata in una versione tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana (che ne attesta la conformità all’originale). Sono esclusi dalla certificazione i soggetti aventi lo status di rifugiato politico.

PRIVACY: In seguito ai rilievi dell’Autorità garante per la privacy viene stabilito che le spese effettuate con la card del reddito di cittadinanza saranno controllate in forma anonima. I controlli relativi alle spese effettuate con le card del reddito di cittadinanza saranno effettuate ”mediante il monitoraggio dei soli importi”. La proposta di modifica stabilisce che le modalità dei controlli dovranno essere fissate ”di concerto con il Garante per la protezione dei dati personali, da adottare entro tre mesi dalla data dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabilite le modalità con cui, mediante il monitoraggio dei soli importi complessivamente spesi e prelevati sulla Carta Rdc”.

CONDANNATI: Stop al reddito di cittadinanza per chi è stato condannato in via definitiva e revoca retroattiva, con il conseguente obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite. Il beneficio, inoltre, non potrà essere richiesto nuovamente prima che siano passati dieci anni dalla condanna.

LAVORI SOCIALMENTE UTILI: I percettori del reddito di cittadinanza dovranno svolgere lavori socialmente utili per un minimo di 8 ore a un massimo di 16 ore settimanali.

BONUS E SANZIONI DATORI LAVORO: I datori di lavoro che assumono persone beneficiarie del reddito di cittadinanza dovranno mantenere il rapporto per almeno 36 mesi, altrimenti perderanno il bonus e dovranno pagare delle sanzioni. E’ inoltre prevista una maxi multa (maggiorata del 20% rispetto alla norma attuale) nei casi di mancata comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro con percettori del reddito di cittadinanza. E’ prevista l’esclusione dagli incentivi anche nei casi cui i datori di lavoro che non siano in regola con gli obblighi di assunzione (relativi alle categorie protette).

PRECARI SCUOLA: I precari della scuola avranno un super punteggio, nel prossimo concorso che sarà bandito. ”Al fine di fronteggiare gli effetti della pensione quota 100 sul sistema scolastico e garantire lo svolgimento dell’attività didattiche” la proposta di modifica stabilisce che nel primo concorso che sarà bandito dopo l’approvazione del provvedimento in esame ”le graduatorie di merito sono predisposte attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40% di quello complessivo”. Tra i titoli valutabili, inoltre, ”è particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale è attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli”.

UFFICI GIUDIZIARI: ”Al fine di far fronte alle gravi scoperture degli uffici giudiziari, derivanti dall’attuazione” della quota 100, è previsto il reclutamento di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, in deroga alle norme vigenti, pari a 1.300 posti.

RISCATTO CONTRIBUTI: Le persone che vogliono incrementare la propria ‘anzianità’, ai fini del conteggio dei requisiti per andare in pensione, potranno riscattare gli anni necessari versando la somma dovuta in 120 rate (mentre attualmente sono previste 60 rate).

LAVORO NERO: E’ prevista la decadenza del reddito di cittadinanza qualora uno dei membri del nucleo familiare sia trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa.

PENSIONE DI CITTADINANZA: Può essere richiesta presso gli istituti di patronato e di assistenza sociale. Ai fini del finanziamento degli istituti di patronato, alla relativa pratica si applica il medesimo punteggio concernente le pratiche inerenti agli assegni sociali.

TFS: L’anticipo della liquidazione potrà arrivare fino a 45.000 euro (rispetto ai 30.000 previsti attualmente dal decreto). Tutti gli statali che aspettano di ricevere la liquidazione potranno ottenere la quota del trattamento di fine servizio, come previsto dal decreto legge rdc e quota 100. Mentre per coloro che decidono di andare in pensione senza beneficiare di uscite anticipate potranno accedere alla liquidazione dopo tre mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

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