di Maurizio Balistreri
A scendere in piazza anche molti ultracinquantenni che, dopo decenni di insegnamento, saranno costretti a spostarsi in altre regioni d’Italia abbandonando famiglia e affetti. Dopo un incontro in Prefettura, una rappresentanza di insegnanti si è spostata in via Ponte della Maddalena dove ha sede il Provveditorato agli studi. “Tra le situazioni più eclatanti – ha spiegato l’assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri – ci sono docenti con punteggi altissimi assegnati ad ambiti territoriali del Nord, mentre restano vacanti o sono assegnate a docenti con punteggi minori sedi più vicine; docenti che hanno maturato esperienze e competenze in alcune classi di concorso assegnati al Centro-Nord su cattedre del tutto diverse, prevalentemente su posti di sostegno; docenti che hanno lavorato su posti vacanti in Campania da anni, illogicamente trasferiti in altra classe di concorso pur avendo richiesto continuità nel proprio ambito e nel territorio. Mentre, molti dirigenti scolastici campani – ha aggiunto – segnalano di avere posti vacanti, che potrebbero essere coperti da questi docenti”.
“Le graduatorie per le assunzioni, per la prima volta, non sono pubbliche, così come i trasferimenti e il ministero è sommerso dai ricorsi. Ho scritto a Raffaele Cantone per chiedere l’intervento dell’Anticorruzione sull’assenza di trasparenza nelle procedure di mobilità per i docenti e obbligare il Miur a pubblicare una graduatoria nazionale della mobilità straordinaria. Invito tutti gli insegnanti vittime degli errori nella mobilità a fare lo stesso, se saremo in tanti potremo salvaguardare la dignità di chi vive il mondo della scuola” ha spiegato il deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo. L`AnciSicilia ha espresso la “propria preoccupazione per gli effetti che deriveranno dalle modalità con le quali si stanno svolgendo le operazioni di definizione degli organici di ogni ordine e grado della scuola italiana. Sebbene non siano ancora noti i dati relativi all`individuazione delle sedi di titolarità di migliaia di insegnanti neoassunti con la cosiddetta Buona Scuola, c`è il forte rischio di vedere allontanare dalle regioni del Sud Italia un numero molto consistente di personale con competenze ed esperienze pluriennali maturate già sul territorio di origine”.