Dodici debuttanti al governo, tutti i volti nuovi del Conte 2

Solo in 4 già ministri, cinque i promossi da sottosegretario

Palazzo Montecitorio a Roma - Sede Camera Dei Deputati Parlamento Italiano

Almeno nei nomi, la discontinuità sembra un tratto del governo Conte bis: sono 12 i debuttanti assoluti sui 21 ministri del neonato esecutivo; 5 invece i ‘promossi’ da incarichi di sottogoverno. Ad aver già guidato un dicastero sono solo in 4: Luigi Di Maio, che dal Mise e dal Lavoro trasloca agli Esteri; Dario Franceschini, che dopo la parentesi del Conte I torna a guidare i Beni Culturali; e poi i confermati Alfonso Bonafede alla Giustizia e Sergio Costa all’Ambiente. I neoministri che hanno già avuto incarichi ministeriali da vice ministro o da sottosegretario ma che mai hanno guidato un dicastero sono cinque: Enzo Amendola, Teresa Bellanova, Paola De Micheli, Lorenzo Fioramonti, Vincenzo Spadafora. Le new entry assolute sono invece dodici: Francesco Boccia, Elena Bonetti, Nunzia Catalfo, Fabiana Dadone, Paola De Micheli, Federico D’Incà, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese, Stefano Patuanelli, Paola Pisano, Giuseppe Provenzano, Roberto Speranza.

Roberto Gualtieri

Tra i debuttanti, l’incarico forse più pesante lo avrà Roberto Gualtieri: con lui un politico torna alla guida del Ministero dell’Economia dopo quasi 8 anni, ovvero da quando Giulio Tremonti lasciò l’incarico nel novembre 2011 a seguito della caduta del governo Berlusconi. Professore associato di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma, è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. Entrato nel Pci nel 1985, dal 2009 è europarlamentare eletto nelle file del Pd. Dal luglio 2014 è presidente della Commissione per i problemi economici e monetari al Parlamento Europeo, ruolo nel quale è stato confermato anche nella nuova eurolegislatura.

Luciana Lamorgese

Anche Luciana Lamorgese si troverà ad affrontare un ruolo strategico e politicamente molto sensibile. Sarà infatti lei a prendere il posto di Matteo Salvini al ministero dell’Interno e a dover trovare l’equilibrio tra la discontinuità chiesta dal Pd e la continuità rivendicata dal M5s sulle politiche migratorie. Nata a Potenza nel 1953, è stata la prima prefetto donna nella storia di Milano, ed oggi diventa la terza donna – dopo Rosa Russo Iervolino e Anna Maria Cancellieri – a guidare il Viminale. Laureata in Giurisprudenza e avvocato, è stata capo di gabinetto – sempre al Viminale – di Angelino Alfano.

Lorenzo Guerini

Ministero molto delicato anche per Lorenzo Guerini. Nasce politicamente nella Democrazia Cristiana: consigliere comunale nella sua città natale, Lodi, è poi stato eletto con il centrosinistra presidente della Provincia e poi sindaco della sua città. È con Matteo Renzi che la sua carriera politica arriva al livello nazionale: vice segretario del Pd dal 2014, nell’attuale legislatura è stato presidente del Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti.

Stefano Patuanelli

Altra new entry in un ruolo di peso è Stefano Patuanelli, che raccoglierà il testimone di Luigi Di Maio al Mise. Quarantenne di Trieste, è ingegnere edile. Dal 2005 attivo nel M5s, nel 2011 è eletto consigliere nella sua città. È alla sua prima legislatura ma è stato subito eletto capogruppo in Senato.

Nunzia Catalfo

A Nunzia Catalfo toccherà invece sostituire Di Maio al ministero del Lavoro: catanese, diploma di scuola superiore, di professione orientatore e selezionatore del personale, arriva in Parlamento nel 2013, e in questa legislatura viene eletta presidente della Commissione Lavoro del Senato. È stata prima firmataria delle pdl sul reddito di cittadinanza e sul salario minimo.

Roberto Speranza

Roberto Speranza guiderà invece il ministero della Sanità: lucano, 40 anni, nel 2013 è capogruppo del Pd alla Camera, incarico che lascerà due anni dopo in dissenso con la fiducia posta dal governo Renzi sull’Italicum. Nel 2017 lascerà anche il Pd, per dare vita a Articolo 1 e per essere rieletto nelle liste di Liberi e Uguali.

Francesco Boccia

Pugliese di 50 anni, il neo ministro per gli Affari regionali e per le Autonomie, Francesco Boccia, è docente all’Università di Bologna. Arriva a Roma con Enrico Letta, del quale è consigliere al ministero dell’Industria dal ’98 al 2001. Sconfitto da Nichi Vendola alle primarie pugliesi nel 2005, è poi Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali nel secondo governo Prodi. Ancora sconfitto da Vendola alle primarie pugliesi del 2010, nella legislatura 2013-2018 è presidente della Bilancio della Camera, periodo nel quale politicamente si avvicina a Michele Emiliano. Ora dovrà gestire il delicato dossier delle Autonomie.

Elena Bonetti

Al ministero per la Famiglia (che nel Conte bis accorpa anche le Pari opportunità) arriva Elena Bonetti: professore associato di analisi matematica presso l’Università di Milano, 43 anni, sposata con due figli, ha un passato nel movimento scout.

Giuseppe Provenzano

Al ministero per il Sud arriva un esperto: Giuseppe Provenzano, è vice direttore della Svimez, l’associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. Siciliano, classe 1982, con laurea e dottorato in diritto pubblico alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, da sempre si occupa di Mezzogiorno e politiche di coesione e al governo finora era stato solo consulente dell’allora ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Dal giugno 2019 è membro della Segreteria Nazionale come responsabile delle politiche del lavoro.

Fabiana Dadone

Fabiana Dadone, avvocato cuneese di 35 anni, guiderà la Pubblica Amministrazione. Eletta in Parlamento nel 2013, rieletta nel 2018, è nel collegio dei probiviri del M5s. Federico D’Incà, bellunese di 43 anni, è il nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento, dicastero che perde la dizione ‘e per la Democrazia diretta’ che aveva assunto nel 2018. Analista informatico, anche lui arriva in Parlamento nel 2013 e ricopre il ruolo di capogruppo M5s.

Paola Pisano

Al neonato ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione arriva Paola Pisano, docente di Gestione dell`Innovazione all`Università degli Studi di Torino e assessore all’Innovazione nella giunta Appendino del capoluogo piemontese. Dal 2013 è Presidente della Commissione Aziende del Dipartimento di Informatica dell`Università di Torino e dal 2014 Direttore del Centro di innovazione tecnologica multidisciplinare dell`ateneo piemontese (IcxT).

Alle Infrastrutture arriva Paola De Micheli. Laureata in Scienza politiche, manager nel settore agroalimentare, entra nella segreteria del Pd con Pierluigi Bersani, è già stata sottosegretaria all’Economia nel governo Renzi, con Pier Carlo Padoan ministro. Ha ricoperto anche l’incarico di commissario per la ricostruzione post-terremoto del centro Italia, ed è attualmente vicesegretario del Pd.

Enzo Amendola

Enzo Amendola, neo ministro per gli Affari Europei, è nato a Napoli nel 1973. Si è sempre occupato di esteri, prima nei Ds poi nel Pd, dove ricopre l’incarico di responsabile Esteri prima nella segreteria ‘unitaria’ di Renzi e poi in quella di Zingaretti.

Vincenzo Spadafora

Vincenzo Spadafora, neo ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, è nato ad Afragola nel 1973. I suoi esordi in politica sono del 1998, nella segreteria del presidente della Regione Campania Andrea Losco (Udeur). Lavora poi nella segreteria dei Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio e nel 2006 diviene capo segreteria di Francesco Rutelli al Ministero dei Beni Culturali. Il 29 novembre 2011 viene nominato primo garante per l’infanzia e l’adolescenza. Nel 2016 entra a far parte dello staff di Luigi Di Maio, di cui diventa responsabile delle relazioni istituzionali, per poi essere eletto deputato con il M5s. Nel Conte I era sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità, scontrandosi spesso con il ministro per la Famiglia, il leghista Fontana.

Teresa Bellanova

Teresa Bellanova, pugliese classe 1958, guiderà l’Agricoltura. E proprio nell’agroalimentare inizia la sua attività di sindacalista nella Cgil, occupandosi di braccianti e di lotta al caporalato. Nel 2006 arriva la prima elezione con l’Ulivo, mentre nel 2014 il primo incarico di governo, sottosegretario al Lavoro. Due anni dopo sarà promossa viceministro allo Sviluppo Economico.

Lorenzo Fioramonti

Lorenzo Fioramonti, professore Ordinario di Economia Politica all`Università di Pretoria (Sudafrica), è stato eletto deputato nel 2018 con il M5s, e da viceministro al Miur nel Conte I arriva ora a guidare lo stresso ministero. Tra i suoi settori di interesse nella ricerca scientifica, è lui stesso a segnalare iparadigmi economici alternativi e la governance dei beni comuni.