Salute e Benessere

Una buona dieta aiuta a contrastare il dolore

Potrebbe essere utile anche per contrastare il dolore, anche in caso di malattie croniche, un approccio misto che contempli dieta mediterranea e nutraceutica. La dieta mediterranea offre un ottimo bilanciamento di proteine, lipidi e carboidrati. Avere un giusto rapporto di questi tre macroelementi tutti i giorni va ad aggiungere un fattore importante nel combattere l’infiammazione e il dolore stesso. “Questa dieta – spiega Manuela De Gregori, biologa nutrizionista della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia – puo’ essere utilizzata sia per le terapie cronico oncologiche che per quelle benigne, ma anche per i pazienti che devono sottoporsi ad un intervento chirurgico o per chi ha gia’ subito un intervento. Gli sbagli alimentari dovuti alla mancanza di un’educazione alimentare influiscono tantissimo sulla gestione del dolore stesso”. Non avere la giusta attenzione a tavola puo’ causare un peggioramento di una condizione geneticamente predeterminata di dolore cronico o peggiorare quelli che possono essere degli insulti esterni come un intervento chirurgico, una patologia oncologica.

Gli specialisti consigliano una dieta piu’ variegata possibile, senza escludere determinati alimenti: verdura, frutta, carne e pesce che vanno scelti con cura e bilanciati ogni giorno ma cercando di abbinarli correttamente agli altri e soprattutto di cucinarli in modo corretto. “Non e’ solo una questione di quantita’, ma anche di qualita’” ha detto De Gregori. Sconsigliati gli alimenti pro-infiammatori quali quelli con le farine raffinate, meglio quelle integrali. Limitare il consumo di carni rosse, conservate come salumi e insaccati. E’ bene ponderare anche l’utilizzo dello zucchero raffinato e quello del sale. Meglio sostituire questi aromatizzanti a delle spezie che hanno anche proprieta’ antinfiammatorie. Esiste un legame anche tra alimentazione e malattie psicologiche: bisogna quindi stare attenti a cio’ che si mangia anche in caso di malattie neurodegenerative.

“Un paziente che ha un dolore e’ anche un paziente che e’ depresso. Anche in questo caso ridurre la quota di introito calorico, quella di zuccheri e di acidi grassi aiuta a limitare qualche degenerazione dell’eta’, sia in senso fisico che per lo sviluppo di malattie neuro-generative” spiega Maurizio Marchesini, anestesista e terapista del dolore presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Ci sono poi sostanze che possono avere effetti diretti sul dolore e sullo stato infiammatorio, come per esempio gli omega 3. “Attenzione – allertano gli specialisti – pero’ a non cadere nella medicina non convenzionale, nell’esoterismo, nella naturopatia a tutti i costi. La terapia medica non va sostituita con l’integrazione di un alimento. Questo puo’ provocare un miglioramento, piu’ energie, meno insonnia, piu’ benessere, ma non deve essere assolutamente l’unica via per risolvere il problema. Il fai da te in alcune patologie puo’ essere piu’ dannoso che altro”.

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