di Giuseppe Novelli
Approderà domani pomeriggio in Aula alla Camera la legge che permette ai partiti di ricevere i finanziamenti bloccati in seguito alla decisione dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, che a luglio ha stabilito di non poter erogare neanche un euro senza la relazione di conformità della commissione di Garanzia presieduta da Luciano Calamaro. “Domani – attacca il deputato M5S Danilo Toninelli su facebook – non perdetevi i lavori alla Camera. Pd, Fi, Lega & Co. si daranno la mano ed insieme la metteranno nelle tasche degli italiani per prendersi illegittimamente i rimborsi elettorali. Si tratta di decine di milioni di euro, penultima tranche del finanziamento pubblico diretto. Soldi giustamente bloccati perché la Commissione di controllo dei rendiconti dei partiti non ha dato l’ok, non avendo potuto effettuare tutte le verifiche. Queste associazioni mangiasoldi chiamate partiti, invece che permettere alla Commissione di controllarli, cosa fanno? Cancellano la legge e quindi cancellano i controlli permettendo al rubinetto dei soldi pubblici di aprirsi e finire nelle loro tasche. Ovviamente ci opporremo con tutti i nostri mezzi. Ovviamente il M5S ha rifiutato ogni finanziamento pubblico. Ma è altrettanto ovvio che da soli non possiamo farcela. Serve un aiuto da parte vostra per diffondere la notizia il più possibile”.
La legge, licenziata dalla commissione Affari Costituzionali il 30 luglio scorso alla vigilia della pausa estiva dei lavori parlamentari con il mandato al relatore Teresa Piccioni (Pd), prevede che la disposizione secondo cui, nell’esercizio del controllo sui rendiconti dei partiti, la Commissione verifica anche la conformità delle spese effettivamente sostenute e delle entrate percepite alla documentazione prodotta dai partiti, si applica ai rendiconti relativi agli esercizi successivi al 2014 (escludendo dunque gli esercizi 2013 e 2014). Di conseguenza, la relazione della Commissione sul giudizio di regolarità e conformità alla legge dei rendiconti relativi agli esercizi 2013 e 2014 viene effettuata secondo tale previsione. Per il solo esercizio 2013 la relazione (che avrebbe dovuto essere approvata entro il 30 giugno 2015) deve essere resa, sulla base delle nuove norme, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.
La disposizione trae origine dal fatto che il presidente della Commissione di controllo sui partiti Calamaro, nel trasmettere la relazione sull’attività di controllo sui rendiconti dei partiti politici relativi al 2013 il 30 giugno scorso, ha fatto presente come, vista la complessità delle verifiche richieste dalla legge e in considerazione delle risorse strumentali e di personale di cui dispone, la Commissione non ha potuto effettuare, nei termini previsti, il controllo sui rendiconti dei partiti politici relativi al 2013. Di conseguenza, la Commissione non ha potuto rendere il giudizio di regolarità e di conformità dei rendiconti alla legge. Dal momento che il giudizio è il presupposto necessario per l’irrogazione delle eventuali sanzioni, gli Uffici di Presidenza della Camera e del Senato hanno sospeso, per i fondi di rispettiva competenza, l’erogazione delle quote dei contributi spettanti ai partiti per il 2015, che avrebbero dovuto essere liquidate entro il 31 luglio di tale anno. Si tratta sia delle quote dei contributi a titolo di rimborso delle spese per la campagna elettorale, sia di quelle a titolo di cofinanziamento per l’anno 2015. Entrambe le forme di contribuzione sono state prima ridotte del 50% dalla legge 96 del 2012 (governo Monti) e poi abrogate dal decreto 149 del 2013 (governo Letta) in modo graduale a partire dall’esercizio 2014 (con una ulteriore riduzione progressiva per gli anni 2014, 2015 e 2016 e poi completamente dal 2017).