Domani il verdetto della Giunta del Senato. Gasparri, pensiamo di concludere in giornata
Dopo sarà l’Aula a doversi pronunciare e lo dovrà fare entro il 25 marzo
La prima ‘sentenza’ sul caso della nave Diciotti arrivera’ domani, martedi’, e di pomeriggio, quando i componenti della Giunta per le immunita’ del Senato voteranno la proposta del relatore Maurizio Gasparri, che della Giunta e’ anche presidente, di non concedere al Tribunale dei ministri di Catania l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona aggravato contro Matteo Salvini. L’attesa non e’ solo per il ‘verdetto’ che dovra’ pronunciare l’organismo di Palazzo Madama ma anche per la precedente decisione che dovra’ prendere il Movimento 5 stelle, anche attraverso una consultazione degli iscritti online che si terrà oggi.
Si comincerà alle 13.30 con le dichiarazioni di voto, poi ci sarà la replica del presidente Gasparri e il voto finale. “Farò una breve replica (discussione dello scorso 14 marzo), risponderò a qualche quesito e osservazione che mi è stata mossa. Pensiamo di poter concludere i nostri lavori martedì, compatibilmente con i lavori dell’Aula”.
Nessuno dei sette componenti M5s della Giunta si e’ ancora espresso pubblicamente sulla vicenda. “Stiamo ragionando. Martedi’ saprete la nostra posizione”, si e’ limitato a dire il senatore Mario Giarrusso nei giorni scorsi. Probabilmente il tema sara’ affrontato oggi, all’assemblea dei parlamentari convocata per la sera dal vice presidente del Consiglio. Il ‘no’ del Movimento 5 stelle alla richiesta dei magistrati e’ dato da molti per scontato, nonostante alcune voci in disaccordo.[irp]
Dopo il voto della Giunta, che arriva con un anticipo di tre giorni sul termine stabilito dal Regolamento del Senato, sara’ l’Aula a doversi pronunciare. Lo dovra’ fare entro il 25 marzo. Intanto la Giunta, tramite il presidente del Senato, ha inviato alla Procura di Catania i documenti firmati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli che Salvini ha allegato alla sua memoria. In quelle carte il premier, il leader del Movimento 5 stelle e il ministro delle Infrastrutture confermano la collegialita’ prese nei giorni del caso Diciotti.