Il Papa cambia il diritto canonico per rendere istituzionale la presenza femminile sull`altare. Francesco ha stabilito con il Motu proprio “Spiritus Domini” che i ministeri del lettorato e dell`accolitato siano d`ora in poi aperti anche alle donne, in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato del vescovo. Le donne potranno dunque leggere la Parola di Dio e dispensare l’eucaristia durante una celebrazione liturgica. Non si tratta, beninteso, del sacerdozio femminile, né del diaconato femminile: in una lettera al prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria, Francesco, dopo aver ricordato con le parole di San Giovanni Paolo II che “rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l`ordinazione sacerdotale”, aggiunge che “per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva”.
Quanto al diaconato femminile – una richiesta tornata con forza negli ultimi anni, sia su richiesta delle suore superiori (Uisg) sia durante il sinodo amazzonico (ottobre 2019) – il Papa negli anni scorsi ha creato una prima commissione, che si è risolta senza unanimità, ed ha recentemente convocato una seconda commissione, tuttora al lavoro. La decisione odierna, tuttavia, rende stabile e ufficiale una possibilità già autorizzata dai vescovi di tante parti del mondo, ma in modo occasionale, senza un mandato istituzionale vero e proprio, in deroga a quanto stabilito da San Paolo VI, che nel 1972 aveva deciso di mantenere riservato l`accesso ai ministeri del “lettorato” e dell'”accolitato”, considerati propedeutici a un`eventuale accesso all`ordine sacro, alle sole persone di sesso maschile.
Ora Papa Francesco, sulla scia del Concilio vaticano II e degli ultimi sinodi dei vescovi, in particolare quello sull’Amazzonia, ha voluto ufficializzare questa possibilità. Con il provvedimento pubblicato oggi il Papa modifica il primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico: la nuova formulazione del canone recita: “I laici che abbiano l`età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti”. Viene dunque abolita la specificazione “di sesso maschile” riferita ai laici e presente nel testo Codice fino alla modifica odierna.