La conquista del Cairo su due ruote. Una corsa contro pregiudizi, traffico congestionato, smog e bullismo. Quella di Yasmine Mahmoud non è un’abitudine consolidate nelle strade della capitale egiziana. Lo slalom tra le auto di una bici guidata da una donna è un’attività che deve consolidarsi. In alcune zone urbane, è un comportamento socialmente iancora naccettabile. Ma per Yasmine i benefici superano i disagi. “La bici mi permette di risparmiare tempo, benzina e denaro. Con il traffico che c’è, per lo stesso tragitto che in auto richiede 15 minuti, in bicicletta ne bastano cinque”.Muoversi su due ruote in Egitto è ancora piuttosto raro. Solo una minima parte della popolazione ne fa uso. Molti lo considerano troppo pericoloso. “Se ci fossero corsie riservare, spiega Mohamed Sami, fondatore di “Go Bike”, le cose cambierebbero. Oltre il 40% si metterebbe subito in bici”.Ma non si tratta solo dei pericoli di un traffico caotico e aggressivo. Molte donne hanno paura di essere esposte al bullismo: “Vorrei fare della bicicletta uno stile di vita ma temo di essere molestata per strada. Ho più paura di questo che delle auto. Temo che sarei oggetti di commenti volgari per il fatto che sono una donna”. Secondo gli organizzatori di “Go Bike” si tratta solo di un problema di educazione.”A causa delle consuetudini sociali, sottolinea Hadeer Sami portavoce di “Go Bike”, non siamo abituati a vedere una donna in bicicletta. Era meno raro negli anni ’60 e deve tornare a essere normale per una donna viaggiare nel traffico su due ruote senza essere molestata”. (Immagini Afp)