Donne Pd in rivolta contro i vertici del partito
“Gruppo dirigente si trincera in delegazioni e ‘trattative’ di soli uomini”
Al grido di TowandaDem!, mutuato da quello con cui la protagonista del cult movie “Pomodori verdi fritti alla stazione del treno” raggiunge la propria emancipazione, circa 500 donne del Pd rivendicano la loro centralita’ nel partito. In un documento, di cui e’ prima firmataria Francesca Puglisi, le democratiche prendono decisamente posizione contro un gruppo dirigente a forte concentrazione maschile: “Per la prima volta il Partito Democratico e’ sovrastato nella rappresentanza femminile parlamentare dal Movimento 5 Stelle e dalla Destra e mentre chi ha vinto le elezioni affida la leadership dei gruppi parlamentari e le cariche istituzionali alle elette, nel PD un gruppo dirigente sempre piu’ chiuso e muto si trincera in delegazioni e ‘trattative’ di soli uomini”, affermano le novelle ‘Evelyn’ (dal nome della protagonista del film”) assicurando di non fidarsi piu’.
“Nella scorsa legislatura – proseguono, anche grazie alle primarie con la doppia preferenza di genere, eravamo il gruppo piu’ rosa del Parlamento. Abbagliate dal primo Governo con il 50 e 50, ci siamo fidate. Abbiamo pensato: e’ fatta. Un errore politico fatale che non ripeteremo mai piu'”, spiegano ancora. “Mai piu’ pluricandidature femminili di poche per far eleggere molti uomini. Sono bastate le pluricandidature di 8 donne per escludere 39 candidate e favorire l’elezione di altrettanti uomini. Il cinismo non ha sortito pienamente i propri effetti perche’ il “flipper” si e’ incagliato nella batosta elettorale. Il tutto in violazione palese dello Statuto e nel silenzio degli organismi preposti al controllo”. Oltre alla presidente della commissione di inchiesta sul femminicidio Francesca Puglisi, tra le altre firmatarie si segnalano le deputate Chiara Braga, Antonella Incerti, la senatrice Vanna Iori, la sottosegretaria Sesa Amici.