Doping Russia, ministro Mutko: “Esiste possibilità esclusione”
“Esiste la possibilità di una esclusione della Russia dalle Olimpiadi di Rio 2016 perché a qualcuno conviene togliere di mezzo un concorrente diretto e ad altri conviene danneggiare l’immagine del Paese”. Lo ha detto il ministro dello Sport russo Vitali Mutko a Rsport.ru. Lo stesso ministro ha però escluso cher sarà adottato un provvedimento del genere “se nelle organizzazioni internazionali c’è almeno una certa percentuale di impegno nell’interesse dello sport e degli atleti”. Mutko ha accettato le dimissioni di Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio antidoping di Mosca che ieri ha sospeso la sua attività dopo che la Wada. La Russia adotterà misure per garantire la conformità con le regole antidoping in tempo per permettere ai propri atleti di prendere parte ai Giochi di Rio. E’ l’auspicio del presidente del Cio, Thomas Bach, intervistato da una tv neozelandese a Losanna. Per il numero uno dello sport mondiale la richiesta dell’agenzia antidoping mondiale (Wada) di escludere dai Giochi 2016 la squadra russa di atletica leggera è in mano alla Iaaf e per questo non ha voluto esprimere una sua valutazione.
Per Bach la Iaaf “prenderà le misure necessarie con il pieno sostegno del Cio”. “Siamo certi che il presidente della Iaaf Sebastian Coe farà tutto il necessario e la Russia collaborerà per far sì che l’atletica russa sia conforme alle norme Wada e partecipi ai Giochi Olimpici”. Ma oltre alla mano tesa arriva la minaccia: “Il Cio è pronto, in caso di prove adeguate, a ritirare e ridistribuire le medaglie olimpiche vinte da atleti russi che erano dopati e a bandire dai Giochi tutti coloro, compresi tecnico e autorità sportive, che risulteranno coinvolti nell’uso di sostanze proibite”. Intanto l’incontro a Sochi tra Putin e i capi delle federazioni sportive in vista dei Giochi di Rio, ma dedicata anche allo scandalo doping, e’ stato cancellato per il maltempo. Per forti piogge l’aereo con i dirigenti sportivi ha dovuto atterrare a Mineralnie Vodi. Sullla vicenda si è espresso anche Vadim Zelichenok, presidente ad interim della Federazione russa di atletica per il quale “non vi alcuna prova di doping sistematico. Come Federazione dobbiamo rispondere di un paio di casi, forse due casi e mezzo”.