Dossier, nomine e Cinquestelle. Ecco la strategia “attendista” della sindaca Raggi
ROMA NEL CAOS Fino a che il nuovo assessore al Bilancio non sarà nominato la Giunta non potrà contare su quell’assestamento “politico” dei conti della Capitale
La strategia della Sindaca di Roma, Virginia Raggi, in molti dossier importanti che riguardano la sua Giunta e la Capitale, sembra essere quella di arrivare a ridosso delle scadenze e di decidere prendendosi fino all’ultimo minuto a disposizione. Così è stato, ad esempio, per la composizione della Giunta: dopo l’annuncio dell’individuazione dei primi quattro assessori in pectore, fatto tra primo e secondo turno, la città attende ancora di conoscere il nome del terzo assessore al Bilancio di Roma che dovrebbe arrivare in settimana, e quello del suo nuovo capo di Gabinetto, le cui funzioni sono al momento svolte dalla vice capo di gabinetto Virginia Proverbio. Fino a che il nuovo assessore al Bilancio non sarà nominato, inoltre, la Giunta non potrà contare su quell’assestamento “politico” dei conti della capitale che, nelle intenzioni dell’ex assessore Marcello Minenna, doveva mettere a disposizione dell’agenda positiva di Raggi e colleghi fino a 70 milioni di euro dei quali, secondo quanto appreso da Askanews, ne aveva già rintracciati almeno 55 milioni tra poste “fantasma” automaticamente impegnate ma ferme da qualche anno, e veri risparmi. L’assestamento, non obbligatorio, dovrebbe comunque arrivare entro il 30 settembre.
In attesa dell’individuazione del nuovo responsabile del Bilancio, l’Assemblea capitolina non verrà convocata fino al 20 settembre, anche se le commissioni continueranno a lavorare: sempre oggi, infatti, dalla commissione capitolina Bilancio dovrebbe arrivare il parere positivo alla nomina di Manuel Fantasia a nuovo amministratore unico di Atac, che dovrebbe essere, salvo imprevisti, firmata dalla Raggi giovedì 15 settembre. Resta, inoltre, nella coda di lavoro della Giunta la delibera, che dovrebbe essere tuttavia pronta, con cui Raggi dovrebbe assegnare completare la squadra e distribuire formalmente tutte le deleghe rimaste appese, tra cui quelle all’abitare, promessa ai movimenti cittadini di lotta per la casa e alla ciclabilità. Questa mattina la sindaca di Roma incontrerà la sua collega pentastellata sindaco di Torino, Chiara Appendino, a margine di una riunione informale dell’Anci, ma ha dato forfait all’audizione prevista per le 14 in Senato sulla candidatura di Roma a ospitare le Olimpiadi. Dopo una piccola apertura prefigurata anche dall’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, dovrebbe arrivare sempre in settimana, in un’apposita conferenza stampa, l’annuncio ufficiale della decisione definitiva della sindaca per il “no” alla candidatura.
Altro dossier di cui la capitale sta molto discutendo, e che è in attesa della parola definitiva dell’esecutivo capitolino, è quello sul nuovo stadio per la Roma. In campagna elettorale Raggi ha espresso prima disinteresse per il progetto poi, come per le Olimpiadi, ha archiviato il caso: non è una priorità per la citta, decideremo quando vedremo il progetto, aveva spiegato. James Pallotta, il presidente della Roma, dovrebbe però discutere con la prima cittadina, il vicesindaco e assessore allo Sport, Daniele Frongia, e l’assessore all’Urbanistica Berdini del progetto di Tor di Valle mercoledì mattina in Campidoglio, in vista della Conferenza dei servizi convocata dalla Regione il 3 novembre. In attesa di tutte le risposte che tardano ad arrivare dalla prima inquilina di palazzo Senatorio, le aspettative della città crescono e con loro l’assedio della stampa che Raggi riesce ad eludere con crescente difficoltà e reciproco disagio.